Torniamo a parlare di una vitamina del gruppo B, l’acido folico, detta anche vitamina B9 o folacina.
La raccomandazione di assumere questa vitamina all'inizio della gravidanza o, meglio, cominciando qualche mese prima del concepimento, è in corso da svariati decenni. Si è visto, infatti, che le donne abituate a integrare l’alimentazione con acido folico o che ne consumano adeguate quantità seguendo un’alimentazione ricca di verdure a foglia verde, riducono notevolmente il rischio di partorire un figlio con spina bifida o con anencefalia, cioè i cosiddetti difetti del tubo neurale.
Uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) ha rilevato che negli Usa, dopo la disposizione chiesta dalla Food and Drug Administration di arricchire i cereali con acido folico, in 16 anni, i tassi dei difetti del tubo neurale sono scesi del 35%. Si calcola che i bimbi nati con queste patologie siano stati 1.300 in meno all’anno.
Cosa sono i difetti del tubo neurale
I difetti si sviluppano entro il primo mese di gravidanza, quando il tubo neurale si forma nella spina dorsale e nel cervello. “Se il canale non si chiude, possono generarsi difetti alla nascita come la spina bifida e l'anencefalia” ha spiegato Jennifer Williams del National Center on Birth Defects and Developmental Disabilities dei Cdc, prima autrice dell'articolo, ricordando che studi passati hanno dimostrato che nelle donne fertili il rischio di partorire bimbi con queste anomalie scende del 50-70% con l'assunzione giornaliera di 400 microgrammi di acido folico.
I benefici sul cervello dell'acido folico
Un ampio studio ci mostra ora che l’assunzione di acido folico è associata a una riduzione del 44% di suicidi, pertanto può fornire un approccio sicuro ed efficace per ridurre le idee suicidarie.
In psichiatria, il ruolo del folato, la forma naturale non ossidata della vitamina B9, è riconosciuto da più di un decennio. Può aumentare gli effetti degli antidepressivi, e la carenza di folati può predire una risposta più scarsa agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
Sebbene ricerche precedenti abbiano mostrato un legame tra acido folico, cioè la forma ossidata del folato, e comportamenti suicidari, i risultati, finora, erano poco conclusivi dato che provenivano da studi generalmente a basso impatto statistico o da piccoli studi osservazionali e casi clinici.
Lo studio
I ricercatori hanno preso in esame una coorte di 866.586 adulti (81,3% donne; 10,4% di età pari o superiore a 60 anni) che hanno ricevuto una prescrizione di acido folico tra il 2012 e il 2017.
I partecipanti sono stati seguiti per 24 mesi. L'analisi ha confrontato i tentativi di suicidio o gli eventi di autolesionismo risultanti in una visita ambulatoriale o in un ricovero ospedaliero durante i periodi di trattamento con acido folico rispetto ai periodi senza trattamento.
Durante il periodo di studio, il tasso complessivo di eventi è stato di 133 per 100.000 abitanti, che è circa un quarto del tasso riportato nella popolazione generale dal National Institutes of Health di (600 per 100.000 abitanti).
L'analisi di sensibilità ha mostrato che ogni mese di trattamento era associato a una riduzione del 5% del tasso di eventi suicidi. Ciò significa che più a lungo prendi l'acido folico, maggiore è il beneficio, indice, secondo i ricercatori, di una reale associazione tra trattamento e risultato osservato.
I ricercatori hanno anche valutato un gruppo di controllo negativo di 236.610 individui che utilizzavano cianocobalamina durante il periodo di studio. La cianocobalamina è una forma di vitamina B12 essenziale per il metabolismo, la sintesi delle cellule del sangue e il sistema nervoso. Non contiene acido folico ed è comunemente usato per curare l'anemia. I risultati non hanno mostrato alcuna associazione tra cianocobalamina e comportamento suicidario.
"La riduzione del 44% dei tentativi di suicidio potrebbe essere in realtà una sottostima", ha affermato Robert D. Gibbons, professore di biostatistica all'Università di Chicago e primo autore dello studio, in quanto analizza solo persone che hanno ricevuto una prescrizione medica, ma l'acido folico può essere assunto tranquillamente tramite prodotti da banco senza necessitare di una indicazione specialistica.
"L'acido folico è sicuro, poco costoso e generalmente disponibile, e se futuri studi randomizzati controllati con placebo confermassero una causalità di questa associazione, avremmo un nuovo strumento terapeutico. Avere uno strumento del genere sarebbe estremamente importante dato che il suicidio è una crisi di salute pubblica globale" ha concluso Gibbons.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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