Infezioni e malattie croniche dell'intestino, la svolta del microbiota fecale

Con questo nuovo metodo si spera di ripristinare l'equilibrio della flora intestinale delle persone affette da infezioni o malattie croniche

Infezioni e malattie croniche dell'intestino, la svolta del microbiota fecale
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Il Policlinico di Milano fa da aprifila per un nuovo trattamento finalizzato a risolvere infezioni e malattie croniche all'intestino. Si tratta dell'FMT, ossia Fecal microbiota transplantation, che consiste in un trapianto di microbiota fecale presente nelle feci. Questo trattamento, che può sicuramente stupire, permette di donare al paziente dei microrganismi da una persona sana in grado di ripristinare l'equilibrio della flora batterica intestinale.

Ad oggi sono arrivati risultati molto positivi. L'FMT si è rivelato efficace contro le infezioni resistenti agli antibiotici e anche contro le patologie croniche, dando speranza ai pazienti. L'augurio è che in futuro questa terapia innovativa possa essere estesa anche ad altri casi clinici, come la colite ulcerosa, alcuni tumori come melanoma, tumore al rene e al polmone (il Fecal microbiota transplantation sarebbe utilizzato prima dell'immunoterapia) e alcune malattie neurologiche e metaboliche.

Ma perché un microbiota fecale si è rivelato così utile? Per microbiota fecale intendiamo un gruppo di batteri, protozoi e funghi che esistono da sempre nel nostro intestino, ricreando un ecosistema perfetto. Questo ecosistema combatte la proliferazione di agenti patogeni nocivi, favorisce la produzione di vitamine, rinforza il sistema immunitario e aiuta la motilità intestinale. Studi e ricerche recenti hanno evidenziato l'importanza del microbiota, un elemento protettivo per il nostro organismo. Da qui la decisione di impiegarlo in una tipologia di trattamento finalizzata a ripristinare l'equilibrio intestinale in chi invece ha dei problemi.

Attualmente nel nostro Paese l'FMT è stato autorizzato per curare le infezioni da Clostridioides difficile, o Clostridium difficile, un batterio che ha ormai sviluppato una forte resistenza nei confronti di molti antibiotici. Il Clostridioides difficile è in grado di provocare forte colite.

Il trattamento impiegato al Policlinico di Milano consiste nel raccogliere le feci di un donatore sano, processare in laboratorio il materiale fecale, così da ottenere un liquido sterile, e infine trasfonderlo al paziente. Come infusione può essere utilizzato un clistere oppure un sondino nasale. Possibile anche impiegare la colonscopia. I risultati sono stati davvero incoraggianti: il trattamento ha avuto una percentuale di successo del 90% e si è ottenuto la remissione della malattia.

Al momento, stando a quanto riferito, non sono molti i donatori di microbiota. Il Policlinico di Milano sta dunque cercando di sensibilizzare i cittadini, invitandoli a prendere parte al programma. Chiaramente i donatori saranno sottoposti a controlli e ad esami che accerteranno il loro stato di salute.

Coloro che sono interessati a donare il proprio microbiota possono presentarsi al Policlinico di Milano, all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, al Gemelli di Roma, all'azienda ospedaliera di Padova e all'ospedale di Careggi (Firenze). Dopo i test necessari, una volta ottenuta l'idoneità, si può donare entro 30 giorni.

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