Un farmaco può rallentare la distrofia

Da un farmaco antinfiammatorio già noto, attualmente in sperimentazione come possibile terapia anti Alzheimer, arrivano nuove speranze per i malati di distrofia muscolare: una patologia genetica al momento senza cure, contro cui l'unico trattamento è la somministrazione di corticosteroidi. Ora un studio italiano condotto su topi con distrofia Duchenne (la forma di malattia più diffusa, che colpisce nel nostro Paese un neonato maschio ogni tremila e che affligge anche Piergiorgio Welby) o con distrofia cosiddetta «dei cingoli» (che colpisce un neonato maschio o femmina ogni 15mila), ha dimostrato che il nitroflurbiprofene può rallentare la degenerazione muscolare. La ricerca - condotta da studiosi del San Raffaele di Milano - è pubblicata sulla rivista Pnas.

Alla fine della sperimentazione - riferisce il San Raffaele - i topi trattati hanno recuperato una capacità di movimento circa quattro volte superiore e una resistenza alla fatica doppia rispetto agli animali curati con soli corticosteroidi.

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