Farmindustria: con la manovra 10mila esuberi

I vertici della categoria: «Stop anche alla sponsorizzazione dei convegni medici»

da Roma

Farmindustria stringe la cinghia: manda in cassa integrazione 10.000 dipendenti e impone uno stop alle sponsorizzazioni dei convegni medici. I camici bianchi non potranno più frequentare i meeting scientifici a spese delle industrie farmaceutiche dal 1° gennaio 2007. Impossibile mantenere gli stessi standard con la Finanziaria del governo Prodi che, denunciano le imprese, impone tagli che pesano 40 volte di più rispetto ai vantaggi del cuneo fiscale.
Provvedimenti nella linea del rigore presi dalla Giunta degli industriali del farmaco il 25 ottobre scorso «in considerazione delle pesantissime misure sul settore contenute nella Finanziaria 2007». La cura dimagrante imposta ha richiesto anche il parere dell’Antitrust, che ieri ha dato il via libera.
Le imprese dunque chiederanno di attivare gli ammortizzatori sociali per la riduzione di circa 10.000 addetti «altamente qualificati» nelle aree della ricerca, della produzione e dell’informazione scientifica. «Una decisione dolorosa, subita dalle aziende che avevano anzi in programma 4.000-5.000 nuove assunzioni nel breve-medio periodo», dicono le imprese. Dunque depressione al posto dello sviluppo, taglio dei posti di lavoro invece dell’incremento dell’occupazione.
Non solo. Gli industriali hanno deciso anche di sospendere gli accordi di programma e settore presentati in settembre al governo. In sostanza, spiegano da Farmindustria, in questo modo «vengono compromessi sia investimenti industriali in ricerca e produzione per due miliardi di euro, sia una crescita delle spese di ricerca e sviluppo del 35 per cento in tre anni».
La Giunta di Farmindustria sottolinea l’inevitabilità di questi provvedimenti drastici dopo aver «considerato nuovamente l'insostenibilità dei tagli dei prezzi per oltre due miliardi di euro nel solo 2007 decisi dall’ Aifa (Agenzia italiana del farmaco) confermati dalla Finanziaria a carico delle imprese del farmaco». Questa cifra, spiegano, è «quaranta volte superiore al vantaggio del cuneo fiscale, che per il settore è pari a circa 50 milioni di euro. Come dire che i benefici del cuneo fiscale per le aziende farmaceutiche si esauriscono non più tardi del 20 gennaio, mentre i costi pesano sino al 31 dicembre».
Per quanto riguarda lo stop alle sponsorizzazioni le industrie precisano che dovrebbe trattarsi di una misura «temporanea». Ma già si leva il grido d’allarme degli addetti del settore.

Carlo Centemeri, direttore della divisione Pharma Elsevier Italia (fra le principali aziende editrici medico-scientifiche) sottolinea come in questo modo si blocchi tutto l’indotto legato ai convegni e si mettano a rischio decine di migliaia di posti di lavoro.

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