La farsa del Centro Est Il consiglio dura mezz’ora a suon di astensioni

Nuova puntata giovedì scorso della commedia trash all'italiana che oramai imperversa nelle sedute consiliari del Municipio Centro Est. Se nel penultimo consiglio, quello del 3 marzo che ha visto il presidente Enrico Cimaschi rassegnare le dimissioni, le scene migliori sono arrivate alla fine con l'acceso battibecco da un banco all'altro, nella seduta di giovedì scorso è successo l'esatto contrario. Convocato il consiglio alle ore 20,30, al momento di iniziare si presentano solo dodici consiglieri, il numero minimo per iniziare. Tra questi, però, l'ex presidente Aldo Siri decide di non firmare, facendo venire meno il numero legale e impedendo l'inizio del consiglio. «Finché non arriva qualcun altro io non firmo per dare il numero legale» è l'imperativo dell'arancione consigliere regionale. La minaccia di Siri però si esaurisce dopo venti minuti, con l'arrivo del consigliere del Pd Michele Razeti (e di altri alla spicciolata). Celebrato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime giapponesi, il consiglio inizia con le comunicazioni del presidente, che annuncia i passi avanti compiuti in accordo con Amiu, per la sperimentazione di un'area dedicata alla raccolta differenziata condominiale. «Attualmente è in corso uno studio per individuare l'area dove dare il via a questa iniziativa», spiega Cimaschi.
Dopo il presidente è la volta delle espressioni di sentimento da parte dei consiglieri, con un Falcone (ex An) infervorato contro la Lega Nord per la questione dei festeggiamenti del 17 marzo. «Partendo dall'esempio della Lega nel consiglio regionale lombardo (dove ha ottenuto l'approvazione per istituire festività il 29 maggio, data della battaglia di Legnano del 1176, ndr) si capisce che tutta la manfrina portata avanti per non festeggiare il 17 marzo per non perdere un giorno di lavoro, era solo una presa per... (presa in giro, ndr) per tutti gli italiani - ha tuonato - Vorrei inoltre dedicare il minuto di silenzio che abbiamo rivolto alle vittime giapponesi anche a tutti gli italiani morti per la patria. Viva il tricolore, viva l'Italia!». Il consiglio è quindi proseguito con le votazioni per i pareri sul nuovo regolamento dei vigili urbani, sul piano generale degli impianti pubblicitari e sul canone per l'installazione degli stessi.

Unanimità non raggiunta in tutte e tre le votazioni per l'astensione sistematica dei biasottiani Siri e Pellerano e del leghista Conte. Alle 21,30, dopo poco più di mezz'ora di consiglio, è infine arrivato il «tutti a casa» a causa della mancanza di candidature per la nomina a Referente della telefonia mobile del Municipio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica