Il fascino dell’Isola: tra le stradine i ricordi di un borgo artigiano

I vicoli periferici sono meno pittoreschi ma altrettanto densi di storia minore. Vicolo De Castillia, all’Isola, era forse il borgo artigiano più laborioso della città. «Qui – dice Giancarlo, 78 anni, residente in zona – fino agli anni Cinquanta c’era una produzione di telai per biciclette e una fabbrica di macchine per il caffè. Oltre a intere famiglie di tornitori e di fabbricanti di pentolame». Oggi il borgo è semplicemente uno slargo tra due ali di case di ringhiera che termina con lo sbarramento di un cantiere dove sorgeranno i Giardini di Porta Nuova.
Invece il soccorso pubblico di Musocco, che fino ai primi del Novecento era un comune autonomo distante sei chilometri dal centro di Milano, nacque in vicolo Mapelli 4, vicino a piazza Cacciatori delle Alpi. In questa stradicciola che oggi termina in un centro di raccolta dell’Amsa, 120 volontari aiutati dai contributi dei residenti costituirono, nel giugno del 1910, la Croce Verde Sempione.

Primo mezzo di soccorso usato: una lettiga a mano su due ruote chiamato “cannoncino di volata”. Solo nel 1912 e grazie alla generosità della cittadinanza, la Croce riuscì a dotarsi anche di un carro lettiga a cavalli ottimisticamente battezzato «Servizio Celere».

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