Stile

Il fascino di orologi dal valore storico unico

La Casa d'Aste Artcurial ha aggiudicato un prestigioso Panerai Radiomir e il LIP appartenuto a de Gaulle

Fabrizio Rinversi

La Casa d'Aste Artcurial è stata fondata, a Parigi, nel 2002. Dinamica e aperta all'innovazione, nel tempo ha ampliato i segmenti artistici d'interesse, spingendosi anche verso la Street Art e il design puro. La sua attività di vendita si svolge, principalmente, tra Parigi e Monte Carlo e, lo scorso anno, ha sviluppato un fatturato vicino ai 200 milioni di euro.

In un simile contesto - sono ben 25 le «specialità» della Casa d'Aste, tra cui vini di lusso e automobili da collezione -, non poteva mancare l'orologeria. In particolare, Artcurial si distingue, a livello internazionale, per l'organizzazione di specifiche sessioni d'asta destinate esclusivamente a segnatempo femminili: nel 2018, il top lot è stato un modello Serpenti di Bulgari, battuto per 501.391 US$, mentre il fatturato totale generato dal segmento orologiero è stato di 6.641.304 US$. I principali brand di riferimento oltre, evidentemente, ai protagonisti assoluti del mercato collezionistico, quali Rolex e Patek Philippe, sono stati Piaget, Bulgari, Breguet, Cartier, Audemars Piguet e Vacheron Constantin. Dal 17 al 19 luglio scorsi si è tenuto a Monte Carlo, come consuetudine, l'evento estivo di Artcurial, intitolato «Fine Jewellery, Fine Watches e Vintage Hermes», e la sezione orologiera, compresa quella muliebre, ha ottenuto un risultato di vendita di 2.033.650 euro. Sul fronte maschile, al di là del top lot, ossia un Patek Philippe Nautilus ref. 5980/1 R001 (risalente al 2013), battuto per 136.500 euro, e di un Rolex Submariner WWF, ref. 1680, venduto per 104.000 euro, la sessione si è connotata per l'aggiudicazione di due pezzi di rilevante valore storico. Il primo è un prestigioso Panerai, denominato «The Rösel Radiomir», del 1942, acquistato per 110.500 euro: in acciaio da 46 mm, meccanico manuale (calibro 618, marcato Rolex), anse a filo saldate, fondello e corona a vite, quadrante nero a «sandwich» con lancette a bastone e numeri arabi ai quarti luminosi, appartenne al sommozzatore della Marina Militare tedesca Helmut Rösel durante la Seconda Guerra Mondiale. Il secondo è un LIP in oro donato personalmente, nel dicembre del 1958, dall'allora responsabile della Maison, Frederic S. Lipmann, al Generale Charles de Gaulle (in realtà ne ricevette due, indossati a settimane alternate; lo stesso modello fu omaggiato, subito dopo, anche al Presidente USA Dwight Eisenhower), venduto per 32.500 euro.

Si trattò di uno dei primissimi orologi da polso elettrici, dotato del calibro R27, evoluzione di un prototipo presentato dalla LIP nel 1952, con corona collocata sul fondello. Quel movimento era in realtà elettromeccanico: in sintesi, due pile (durata di 500 giorni) alimentavano altrettante bobine mediante un flusso di corrente elettrica regolata da un diodo (motivo per cui l'R27 fu definito anche «elettronico», il primo al mondo), i cui statori generavano un campo elettromagnetico tale da consentire l'oscillazione di un sistema bilanciere-spirale (18.

000 alternanze/ora), collegato, mediante lo scappamento, al treno del tempo e, dunque, all'affissione oraria.

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