da Roma
Compromesso al ribasso, o grande conquista? Per quanto possa sembrare strano, a sinistra non cè concordia sui Pacs. «Oggi l'Italia è un po più civile», scrive Alessio de Giorgi, direttore di Gay.it, e forse il parere di una testata omosessuale potrebbe dare il tono medio delle reazioni nellUnione. Ma non tutti sono daccordo. Cè anche chi da sinistra è profondamente insoddisfatto, come ad esempio Titti De Simone, deputata di Rifondazione. «È un testo assai modesto rispetto al quadro europeo - si lamenta -, e nel complesso insoddisfacente, insufficiente e inadeguato rispetto alle reali esigenze e aspettative delle persone che convivono, omosessuali e eterosessuali».
Grillini: «È migliorabile». A metà strada fra scettici ed entusiasti si colloca il diessino Franco Grillini, presidente emerito dellArci gay, uno dei più forti sostenitori del Pacs a Montecitorio: «Il governo - argomenta - ha varato un testo che non è certamente il Pacs, di cui sono primo firmatario, ma contiene alcuni elementi di importante novità». Spiega Grillini: «Il primo elemento è che si riconoscono i diritti delle coppie dello stesso sesso; il secondo è che si riconoscono diritti pubblicistici sia pure attenuati; il terzo è che la dichiarazione all'anagrafe sarà congiunta. Si tratta di un primo rilevante passo verso il riconoscimento dei diritti che almeno in 20 Paesi europei sono norma vigente da tempo. A quanto si apprende il governo intende iniziare liter al Senato dove la maggioranza del centro sinistra è risicata. La mia speranza - conclude Grillini - è che il testo possa essere migliorato e che ai voti del centro-sinistra si aggiungano i voti dei laici di centro destra».
Rutelli: «Sposi serie B? No». Soddisfatto, invece, Piero Fassino, segretario dei Ds: «L'Italia da oggi è un Paese più giusto. È passato un provvedimento equilibrato e ragionevole - spiega il leader della Quercia - che non intacca diritti e prerogative della famiglia fondata sul matrimonio, come prevede l'articolo 29 della Costituzione». Sulla stessa lunghezza donda Francesco Rutelli, presidente della Margherita, che in serata commenta: «È stata una scelta di grande equilibrio e di saggezza, sono soddisfatto, perché non è stato previsto nessun matrimonio di serie B». Quasi disincantata Vladimir Luxuria, deputato «transgender» di Rifondazione, che Francesco Storace accusa sarcasticamente di «incesto legislativo» proprio con Rutelli: «Meglio avere il terreno senza casa, che non avere neanche il terreno edificabile...».
Capezzone: «Un ribasso». Perplesso, soprattutto per il metodo, Daniele Capezzone dei radicali italiani: «Confermo il mio dubbio. Era proprio necessario un disegno legge governativo, con i compromessi al ribasso di cui si parla? Era meglio puntare sui progetti di legge parlamentari, molto più avanzati, e puntare sulla loro calendarizzazione rapida».
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