da Roma
Come conquistare i giovani e le casalinghe in un colpo solo. Se tempo fa il segretario dei Ds Piero Fassino giocava la carta dei prezzi della spesa per avvicinare massaie e ragazzi con saggia praticità (quando parlava delle zucchine e dei pacchetti di sigarette per spiegare il caro-euro), ora ha scelto di seguire la via più diretta per arrivare al cuore di tutti i cuori lacrimevoli del Paese e uscire dal suo ruolo di politico timido e professorale. E così ieri sera Fassino ha esordito a Cè Posta per te, il programma di Maria de Filippi, e, come copione impone, anche lalgido segretario della Quercia, normalmente ermetico sulle sue emozioni e sulla sua vita privata, ha mostrato il suo occhio più lucido, come i telespettatori hanno potuto vedere dalle 21, su Canale 5. Il magone mediatico non è scoppiato per una ex fidanzata, o per un cugino scomparso, ma per la sua tata Elsa, che aveva lasciato quando era ancora «Pierino», probabilmente già alto e stretto ma pur sempre un ragazzino.
La trasmissione è stata interamente dedicata alla figura dolce e materna, che evoca biscotti al forno e lenzuola rimboccate, della «tata». In studio infatti non cera solo la coppia Fassino-bambinaia Elsa, ma anche quella formata da Claudio Amendola e la sua ex badante di quando era piccolo.
Elsa lasciò Pierino quando questultimo aveva 14 anni, e il giovanotto ancora in calzoncini corti le proposte di sposarlo.
Qualcuno potrà pensare a una trasformazione caratteriale a 50 anni suonati, ma la partecipazione del segretario della Quercia al salotto nazionalpopolare e molto emozionabile del sabato sera viene letta come lemersione dellaltra anima di Fassino, quella più narcisa e «pierina», per architettare - così sostengono i ben informati - una nuova immagine fruibile di futuro papabile premier, una volta che Romano Prodi si sarà giocato (o bruciato) le sue carte. Un passaggio, insomma, dal grigiore dei palazzi politici allo splendore del tubo catodico per essere meno politicamente aristocratico e per avvicinarsi allitaliano medio facendo un passo in più, quello che conduce davanti alla telecamera di un reality.
Non è un caso se unacuta analisi di questo new deal fassiniano viene tracciata da un ex fedele collaboratore di Massimo dAlema quando era presidente del consiglio, Fabrizio Rondolino: «Il grigio funzionario Fassino - ha scritto Rondolino sulla Stampa - scavato dalle occhiaie e come pencolante in quegli abiti da Upim, da brutto anatroccolo della politica-show è diventato Cavaliere di prima classe.
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