«Fatalità la piena del Boate»

«Quando anche Rapallo ultimerà i lavori ci sarà più sicurezza per tutti»

Dopo l’onda di piena del torrente Boate a Rapallo, restano le polemiche. E a calmarle interviene la Provincia. «I lavori per la messa in sicurezza del torrente sono sostanzialmente diretti a ottenere un abbassamento medio dell'alveo di circa un metro e la stabilizzazione del fondo con massi naturali - spiega il vicepresidente della Provincia, Paolo Tizzoni, che da anni si occuoa dello stato di salute dei corsi d’acqua del genovesato -. Attualmente i lavori sono stati ultimati nel tratto in corrispondenza della confluenza tra San Pietro e Santa Maria che origina il Boate nei pressi del casello autostradale e nel tratto compreso tra piazza Cile e il ponte di viale Matteotti. La conclusione dell'intervento, con l'esecuzione di analoghe operazioni nei tratti intermedi, è prevista entro la fine dell'anno. Dopodiché, quando anche il Comune di Rapallo avrà eseguito il rifacimento dei tre ponti di sua competenza, il Boate darà alla Città di Rapallo ampie garanzie di sicurezza anche in occasione di fenomeni atmosferici straordinari ancora più forti rispetto a quello di venerdì scorso durante il quale, proprio l'abbassamento del fondo, nei tratti già eseguiti, ha impedito l'esondazione delle acque. Il livello della piena all'interno dell'alveo è arrivato la mattina di venerdì a circa 50 centimetri rispetto all'intradosso dei ponti comunali e quindi, considerato l'abbassamento di un metro già eseguito, se questo intervento non fosse stato realizzato, vi sarebbero stati conseguenti gravissimi danni all'abitato come peraltro già avvenuto nel 1995. Gli allagamenti che hanno interessato venerdì l'abitato di Rapallo sono stati invece determinati dalla impossibilità da parte delle reti drenanti stradali urbane, compresi i piccoli rivi tombinati all'interno dell'abitato, di smaltire la violentissima precipitazione». Infine, precisa Tizzoni, al momento dell'ondata di piena l'alveo del torrente era del tutto sgombro di macchine e materiali attinenti la realizzazione degli interventi di competenza provinciale e la presenza di arbusti e di altro materiale galleggiante è dovuta alla violenza delle acque che si è abbattuta sul bacino del Boate trascinando a valle anche dai versanti terra, pietre e rami. Non a caso nel progetto di messa in sicurezza provinciale è anche prevista le realizzazione di due briglie selettive che avranno la funzione di trattenere proprio questi materiali che eventi simili di regola mettono in movimento. «A Recco - ha concluso Tizzoni - il rifacimento del ponte di via Trieste, di fronte al Santuario di Nostra Signora del Suffragio, da poco realizzato dal Comune e previsto nel piano di bacino della Provincia, con l'eliminazione di una rampa lì presente in alveo, è stato particolarmente efficace.

Anche qui l'acqua è arrivata a pochi decimetri dall'intradosso del nuovo ponte e, come concordemente valutato anche con l'amministrazione comunale, senza di esso si sarebbe avuta l'esondazione del torrente con ben più gravi danni rispetto a quelli che purtroppo comunque la violentissima perturbazione ha provocato. In tutti questi anni tantissimo è stato fatto per la difesa del territorio ma tantissimo rimane ancora da fare».

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