Fatturato in crescita, il controllo passerà a un’accomandita

Luca Pace

da Milano

Ferrari, bond e raffica di promozioni sul titolo, dopo la trimestrale Fiat fa ancora parlare di sé. Ieri il presidente del gruppo, Luca Cordero di Montezemolo, ha detto che parte dell’11,7% del cavallino, detenuto direttamente da Mediobanca, potrebbe tornare sotto il Lingotto. Il giorno prima, durante la presentazione della trimestrale, era stato proprio Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, a prospettare una soluzione per Ferrari entro giugno. Ad oggi la rossa è controllata per il 56% dalla Fiat, il 10% è in mano alla famiglia del fondatore, mentre Mediobanca è in testa alla cordata che possiede il rimanente 34%.
Quote Ferrari a parte ieri per il titolo è stata una giornata di festa. Tutte le maggiori banche d’affari, dopo la trimestrale hanno visto al rialzo giudizi e stime sul titolo, consigliando ai propri clienti di metterlo in portafoglio. Fiat ha chiuso con l’ennesimo rialzo, +1,6% a 10,4 euro. Da inizio anno il titolo ha guadagnato più del 50%.
I primi ad ammettere di aver sottovalutato la svolta impressa da Marchionne sono stati gli olandesi di Ing che prima dell’apertura di Piazza affari avevano rivisto al rialzo il prezzo obiettivo del titolo da 8,4 euro a 11,5, un balzo di oltre il 36%. Subito dopo è stata la volta di Ubs rivedere le proprie stime e indicare come prezzo obiettivo per il titolo 12 euro dagli 8,3 precedenti. Tra le grandi straniere, anche Merrill Lynch ieri si è accodata ammettendo di essere stata sorpresa dai risultati del gruppo e ha deciso di rivedere al rialzo le stime. Il giudizio sul titolo però rimane neutrale. Tra le italiane Euromobiliare mantenendo la raccomandazione «accumulate» (sovrappesare in portafoglio) ha alzato il giudizio sul titolo a 11,27 euro da 10,3. Tra i pochi a non essere stati presi in contropiede dai risultati sono stati gli analisti di Intermonte e Websim da tempo positivi sul titolo.
Il motivo che ha convinto gli analisti a rivedere le proprie stime è stato l’ottimo andamento del settore auto. Ieri Marchionne ha rivisto a rialzo la quota di mercato prevista per l’Europa nel 2006 dal 7,2% all’8%, ma anche ha ammesso di rimanere cauto. La Grande Punto solo a marzo ha già raggiunto i 210mila ordini contro un obiettivo di vendita per fine anno di 360mila unità. E a Melfi la produzione aumenterà a 410mila vetture. Continua a vendere anche il vecchio modello che nei primi tre mesi ha già raggiunto la metà degli obiettivi fissati su tutto il 2006. Anche in aprile, primo mese fuori dalla trimestrale, il trend di crescita di Fiat continua.

In un mercato dell’auto che in Italia è sceso del 6,3%, il Lingotto è salito del 6,6% raggiungendo la quota di mercato del 31%, complice anche la buona accoglienza del mercato ai nuovi modelli Alfa Romeo.
A brindare a Fiat ieri è stato anche il mercato dei bond. Nel giorno del debutto, l’obbligazione da 1 miliardo in sole due ore e mezza aveva raccolto richieste oltre il doppio delle attese.

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