Roma

Fazio conferma: «Nel Lazio va bene il piano di rientro»

«Con la Polverini abbiamo avviato un serrata collaborazione, si intravvedono elementi di cambiamento di rotta e quindi di ottimismo». Lo ha detto il ministro della Sanità Ferruccio Fazio durante l’inaugurazione di Sanit, il Forum internazionale della sanità che ha aperto ieri i battenti. Fazio ha poi aggiunto parlando del piano di rientro della Regione Lazio: «Non abbiamo ancora gli elementi per giudicare l’ultimo tavolo di monitoraggio dei decreti che avremo tra una decina di giorni, ma il governatore del Lazio ha fatto quello che hanno fatto i dirigenti moderni. Stiamo verificando com’è la situazione allo stato attuale, ma lavoriamo all’ipotesi di condizionare il blocco del turn over a un tavolo tecnico delle regioni. Ci sono regioni già soggette al blocco per via del piano di rientro per cui dobbiamo discuterne regione per regione». Per quanto riguarda i tagli Fazio ha precisato: «Da parte del governo non ci sono stati tagli alla sanità e nel Lazio non si deve parlare di chiusura di ospedali ma di riconversione». A questo proposito Fazio ha sottolineato l’importanza «dell’assistenza domiciliare: bisogna fare tutto per potenziarla. Il cittadino va curato dentro una rete territoriale e restare poco tempo in ospedale».
Il presidente della Regione Polverini ha subito confermato: «A chi dice che abbiamo tagliato 2.500 posti letto rispondiamo che non è vero. Questi posti letto sono stati riconvertiti. Duemila di questi sono stati riconvertiti dalle persone, dalle esigenze dei cittadini». Polverini ha poi sottolineato come è importante che «i cittadini siano a conoscenza che se hanno bisogno dell’ospedale lo trovano. Il problema è che molto spesso non trovano risposte per le malattie invalidanti, per quelle della terza età quindi c’è bisogno di Rsa e di lunga degenza. La società è cambiata, le malattie anche». Riferendosi alle proteste delle aziende che operano in convenzione, il presidente della Regione ha poi ammesso: «C’è qualche dissapore tra le categorie della sanità e della Regione: speravamo di raggiungere le intese con le varie categorie prima dell’emanazione dei decreti. Così non è stato ma ho il dovere di andare avanti». «Avevamo una data vincolante anche per evitare le addizionali Irap e Irpef - ha aggiunto la Polverini - oggi però stiamo recuperando tutti i rapporti e speriamo che daranno tutti, come è sempre stato, il loro contributo».
Almeno una parte dei medici ospedalieri, però, non è molto d’accordo su quanto ha sostenuto Polverini. «L’ottimismo è una bella cosa purché non se ne abusi. Prendiamo atto con soddisfazione - ha sottolineato il segretario regionale della Cimo-Asmd del Lazio Giuseppe Lavra - delle dichiarazioni della presidente Polverini, che la giunta regionale non intende ridurre i posti letto (si riferisce, crediamo, agli ospedali per acuti)». «Ma allora - ha proseguito Lavra - come si spiega che proprio in queste ore si stanno riducendo decine di posti letto “reali” in due ospedali come il San Giovanni Addolorata e il San Camillo? Forse la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra? C’è una così marcata dicotomia tra la volontà del presidente e ciò che accade nelle aziende sanitarie?». «La Polverini - ha concluso il segretario regionale della Confederazione italiana dei medici ospedalieri - riporti la coerenza fra il dire e il fare, e lo faccia presto, nell’interesse del buon funzionamento degli ospedali.

Fino ad allora non ci abbandoneremo a eccessi di ottimismo».

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