Fazio, Gabanelli, Floris e Vianello: Raitre non cambia di una virgola

Il terzo canale si ripresenta con lo stesso palinsesto che ha avuto successo nelle scorse stagioni. Da stasera le «Lezioni d’arte» di Dario Fo sul Mantegna

Paolo Scotti

da Roma

«Una stagione piena di cose da vedere». E non c'è dubbio che, al di là degli slogan di circostanza, il palinsesto dei suoi programmi autunnali confermi la buona fama di Raitre. Per i prossimi mesi, infatti, la più stimata delle reti Rai può permettersi di non presentare alcuna, sostanziale novità; ma semplicemente di riproporre - nuovamente calibrati e potenziati - tutti i suoi titoli di accertato successo. Segno che lo stile di Raitre non perde in appeal. Nemmeno a causa dello smaccato e non di rado irritante orientamento ideologico. Fiore all'occhiello dei prossimi mesi saranno le Lezioni d'arte di Dario Fo (per sei mercoledì in seconda serata a partire da oggi): ovvero la ripresa dello spettacolo sul Mantegna tenuto dall'artista nel cortile di Palazzo Te a Mantova. «Quando andavo a scuola il mio professore ripeteva: "Un giorno forse dovrete insegnare voi le cose che oggi ascoltate da me" - ha ricordato Fo - Be’: fatelo come fanno gli attori. Divertendo». Finalità dello show di Fo analizzare a modo suo (cioè in forma tanto godibile quanto storicamente opinabile) la fama del Mantegna pittore asservito al potere, «e dimostrare che si tratta d'una menzogna. E che egli, al contrario, fu un artista libero». Riguardo l'affine Raitre, l'artista non usa mezzi termini: «È la rete che ridà dignità a questa Rai. Mentre altrove si vedono programmi indegni della tv pbblica, che sollecitano l'ombelico e abbassano il livello dell'intelligenza». Nel calendario dei programmi spiccano inoltre Taccuino indiano, cinque documentari dedicati al continente che sta spostando il centro geo-economico del mondo (il giovedì dal 21 settembre); le nuove inchieste di Report, dall'Italia e «quest'anno anche dall'estero - illustra la giornalista Milena Gabanelli - su temi come i segreti dell'11 settembre o il caso Enron» (dal 1º ottobre); il nuovo Ballarò, che dal 19 tornerà ad occuparsi di politica ed economia, «ospitando un film-commedia sui guasti del nostro Paese, diviso in 30 puntate da 4 minuti a puntata», spiega Giovanni Floris. Attesi anche i ritorni di Mi manda Raitre con Andrea Vianello (dal 22), dell'edizione invernale di Cominciamo bene con Strabioli, Frizzi e la Di Gati (dal 2 ottobre); di Alberto Angela, che in Ulisse, il piacere della scoperta si occuperà stavolta delle ultime tribù d'Africa e del Medioevo (dal 23); di Fazio e del suo Che tempo che fa, con gli apporti comici di Antonio Cornacchione, Paolo Rossi e Luciana Littizzetto (dal 1º ottobre).

Ci sono infine programmi che hanno già attraversato il nastro di partenza, confermando da subito il proprio seguito di affezionatissimi: dal 7 La squadra ha riacciuffato i propri fan con la sua settima edizione; l'8 è partito Sfide (Jackie Stewart, Beppe Saronni e Filippo Magnini i prossimi campioni di cui s'occuperà), e dall'11 è tornato a riannodare fili di ricerca e di speranza anche Chi l'ha visto?

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