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Fazio: «Inevitabile toccare la sanità» Sotto esame le Regioni in rosso

RomaTagli. È una parolina piccola piccola, cinque lettere appena, ma fa paura e soprattutto fa male. A pronunciarla stavolta è il ministro della Salute Ferruccio Fazio, alle prese con una voragine da colmare aggravata dalla situazione internazionale. Tagli, dunque. «Quando si parla di una manovra attorno ai 25 miliardi - spiega - non possiamo pensare che la Sanità, che rappresenta l’ottanta per cento dei bilanci regionali, non possa essere toccata».
E in attesa della potatura, scatta la verifica contabile per le quattro Regioni in profondo rosso. Lazio, Campania e Molise sono attese oggi al ministero della Salute, per l’esame dei piani di rientro dal deficit. Domani toccherà alla Calabria. «Vogliamo verificare il percorso che hanno scelto», dice Fazio. Il governo ha già fatto sapere che vuole chiudere i rubinetti dei fondi Fas, che dovrebbero essere utilizzati per le infrastrutture e che alcuni governatori vorrebbero invece usare per tappare i buchi. Il rischio per tutti è che le amministrazioni siano costrette ad aumentare le tasse regionali.
Il Lazio è forse la Regione che sta peggio, con i 420 milioni di disavanzo del 2009 che portano il deficit complessivo a 1,6 miliardi. La cura Polverini prevede una riduzione di tremila posti letto, 1500 per acuti, 900 per la riabilitazione e 600 per la lungodegenza, sperando che l’intervento basti per evitare di sfruttare la leva fiscale. «Ci stiamo provando», dice la Polverini.
La Campania invece sta tentando di ridurre i cosiddetti «ricoveri inappropriati», dirottandoli sul day hospital e sul regime ambulatoriale. In più, è prevista una ristrutturazione dei posti letto: duemila in meno per i malati acuti, 900 in più per la riabilitazione e la lungodegenza. Il risparmio preventivato è di 150 milioni di euro, ma solo per coprire il 2009 ne servirebbero cinquecento. E un miliardo, se si considera pure il 2008.
Il Molise deve coprire un disavanzo 2009 di 69 milioni. Il piano elaborato a Campobasso prevede trecento posti letto in meno, da 1670 a 1370, con un risparmio di otto milioni, che diventeranno dieci con «l’attivazione di regimi alternativi». I tagli al personale dovrebbero portare in cassa altri 2,9 milioni e uno e mezzo dovrebbe arrivare da un ritocco delle tariffe per le prestazioni. In totale, si punta a ridurre il rosso di 25 milioni di euro.
Infine la Calabria, che solo per il 2009 può «vantare» un buco di un miliardo netto. C’è un po’ di mistero invece sul debito pregresso complessivo: la società Kpmg sta ricostruendo la situazione.

«Entro la fine di giugno dovremmo essere in grado di avere il dato preciso», dice il governatore Scopelliti, che accusa la giunta uscente di centrosinistra di cattiva amministrazione. Loiero si difende così: «L’ottanta per cento del debito è colpa della giunta Chiaravalloti, di cui Scopelliti faceva parte».

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