Fratelli d'Italia alza la voce e rivendica la guida della Lombardia davanti a una platea di oltre 700 persone riunite ad Assago tra amministratori locali e dirigenti. Il presidente del Senato Ignazio La Russa traccia anche il profilo del futuro governatore: "Deve essere un politico e FdI ne ha tanti - spiega La Russa -. Anche altri hanno nomi importanti, amichevolmente sceglieremo quello che dà più garanzie. Ma la nostra classe dirigente non teme confronti. E non siamo in gara con la Lega". Un identikit che porta all'europarlamentare Carlo Fidanza, tra i papabili per Palazzo Lombardia: "Io sono molto impegnato in Europa e questo al momento è il mio impegno per la Lombardia" frena Fidanza, che ricorda che c'è un accordo sottoscritto dai leader del centrodestra: "Noi facciamo affidamento sulla parola di Salvini che lo ha siglato con Tajani e Meloni - sottolinea l'esponente di FdI -. Nel frattempo ci concentriamo sul concludere al meglio la legislatura a fianco del presidente Fontana, pronti a prenderci le responsabilità che sulla base di quell'accordo ci verranno assegnate quando si tornerà al voto". Il riferimento è alle dichiarazioni del leader della Lega, che ha aperto alla possibilità di lasciare la Lombardia qualora FdI dovesse essere ancora il primo partito nella tornata precedente alle Regionali. Eppure il Carroccio locale non molla con il segretario della Lega lombarda Massimiliano Romeo costretto a ripetere che "il candidato sarà scelto dal territorio e non certo da Roma. Ora concentriamoci sul tanto lavoro da fare e sulle risposte da dare ai lombardi visto che abbiamo davanti ancora tre anni".
Non la pensano così, però, i colonnelli meloniani. Per la ministra del Turismo Daniela Santanché "sarebbe giusto che FdI esprimesse il suo candidato". Stesso discorso del deputato Marco Osnato: "La destra politica, nelle sue varie accezioni, ha governato questa Regione dal 1995. Oggi gli equilibri elettorali sono evidentemente diversi rispetto a prima e credo sia giusto che FdI possa proporsi come guida della Lombardia". Anche il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti, fa notare che "anche FdI ha dei presidenti di Regione, ma non quanti ne meriterebbe". Foti prova anche a tranquillizzare il governatore Fontana che sta portando avanti la battaglia contro la centralizzazione dei fondi europei di coesione: "Ci stiamo battendo e lo sa benissimo Fontana. Noi riteniamo che la Coesione e la Pac debbano essere fuori dal piano nazionale regionale che la Commissione Europea ha licenziato in un'ipotesi di bilancio che deve essere discussa adesso dal Parlamento europeo e poi dal Consiglio europeo". L'appuntamento organizzato ad Assago per fare il punto sui risultati del governo in questi tre anni è anche l'occasione per parlare della sfida più vicina di Milano: "Bisogna scegliere presto il candidato migliore - osserva Fidanza -. Sarà una sfida complicata ma aperta, perché la sinistra a Milano vive una fase di stanca, lo stesso sindaco Sala sembra piuttosto svogliato in questa ultima parte del suo mandato e più orientato ai suoi scenari futuri". Fidanza vede la possibilità di cambiare ma sarà fondamentale "evitare gli errori del passato arrivando troppo tardi con candidati che dovevano lavorare molto per farsi conoscere" e magari anche allargare il bacino tradizionale del centrodestra dialogando con quella parte di città "che nelle ultime tornate elettorali si è riconosciuta nelle proposte riformiste e del Terzo polo".
Intanto il Comune vorrebbe aumentare la tassa di soggiorno, equiparandola a quella di Roma anche in vista delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina: "La prossima settimana ho una riunione con il sindaco di Napoli e presidente di Anci Gaetano Manfredi e ne discuteremo" osserva Santanché, che dice la sua anche sulla tassa sugli affitti brevi: "Si troverà un accordo ma non penso sia sbagliata. Il Parlamento deciderà, ma trovo che abbia una sua ratio".