Città del Messico - Quarantena, stretto controllo delle importazioni di carne di maiale, osservazione dei passeggeri con sintomi influenzali, costante monitoraggio delle aree a maggiore sovraffollamento, come aeroporti, stazioni e metropolitane. Sono alcune delle misure prese dalle autorità sanitarie di tutto il mondo per cercare di impedire la diffusione del virus della febbre suina che in Messico ha già provocato 149 morti (di questi sette non sono ancora accertati) e contagiato 1.650 persone. Oltre al Messico e agli Stati Uniti, primi Paesi colpiti dal virus H1N1, il contagio sbarca anche in Europa: tre i casi accertati in Spagna e Gran Bretagna. E così l’Oms si prepara ad alzare il livello di allerta per l’influenza da suini direttamente dalla fase tre alla fase cinque su un totale di sei.
L'epidemia sbarca in Europa La febbre suina potrebbe essere sbarcata anche nel Vecchio Continente: tre casi accertati (uno in Spagna e due in Gran Bretagna) e tre, in Germania, ancora da verificare. E' panico. Il ministero della Sanità spagnolo ha confermato un caso di infezione da febbre suina: una giovane di 21 anni è stata ricoverata in ospedale nella città sudorientale di Hellin dopo essere tornata da un viaggio in Messico. Casi sospetti sospetti di influenza suina sono stati segnalati anche in Germania: secondo il quotidiano Neue Westfaelische, tre persone, due uomini e una donna, di Bielefeld, nell’ovest della Germania, sono state poste in isolamento. Per far fronte all'emergenza l’Unione europea ha convocato per giovedì una riunione d’emergenza dei ministri della Salute dei Ventisette per valutare la minaccia posta dall’influenza suina. "I cittadini europei sono invitati ad evitare i viaggi non essenziali verso le aree direttamente interessate dall’epidemia di influenza da suini", ha detto la Commissaria Ue alla Sanità, Androulla Vassiliou, invita i cittadini europei a collaborare "per minimizzare i rischi potenziali di contagio". Non è d'accordo, però, l'Oms che non raccomanda restrizioni ai viaggi.
Un caso sospetto a Venezia Si è sentita male domenica sera e ora si trova ricoverata al reparto malattie infettive dell’ospedale di Venezia per sospetta influenza suina. La donna, di 31 anni e originaria del Veneto, era rientrata da un viaggio in California e manifesta i sintomi dell’influenza con febbre alta. Visto che era rientrata da un viaggio a San Diego, in California, dove sono stati riscontrati casi di influenza suina, per sicurezza si è proceduto al ricovero. Sono negativi i primi test effettuati sulla donna. Gli esami sul sangue sono stati eseguiti all’università di Padova, e a quanto riferisce Giorgio Palù, ordinario di virologia, "sono test d’urgenza, che non hanno specificità, e hanno dato esito negativo. Ora faremo test più specifici mirati sul virus H1N1, che sono già partiti e che daranno i loro esiti nel pomeriggio".
La pandemia si aggrava Secondo il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Chan, il nuovo virus "potrebbe provocare una pandemia". Gli Stati Uniti hanno dichiarato lo stato d’emergenza sanitario dopo che i casi umani di febbre suina accertati nel Paese sono saliti a venti. Il segretario alla Sicurezza nazionale Janet Napolitano ha precisato che tutte le persone che si presenteranno alla frontiera dai Paesi colpiti da virus saranno sottoposte a controlli. Durante la conferenza stampa alla Casa Bianca, Napolitano ha precisato che circa 12 milioni di dosi di Tamiflu, il medicinale antivirale, sono pronte per essere distribuite negli Stati che ne faranno richiesta e in particolare in California, Texas, New York, Kansas e Ohio. Il presidente Barack Obama sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione e ha ordinato ai suoi collaboratori una "risposta efficace, energica e coordinata".
Obama e Frattini minimizzano "Per l’Italia i rischi sono davvero insignificanti", ha assicurato il ministro degli esteri Franco Frattini, facendo sapere che l'Italia si attiverà come presidente del G8 per coordinare le azioni e le informazioni tra i Paesi. Anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, invita a mantenere la calma. L’amministrazione americana "sta seguendo con attenzione" gli sviluppi dell’influenza da suini, ma "non c’è ragione di allarme". Obama ha usato il riferimento ai focolai di epidemia come esempio del perché gli investimenti nella scienza "non sono un lusso" che gli Stati Uniti in recessione non possono permettersi.
Si aggrava il bilancio in Messico e in Usa Si aggrava ulteriormente l’epidemia di influenza suina in Messico che secondo il governo è destinata a peggiorare. Il bilancio provvisorio delle vittime sospette ha raggiunto quota 149, tutte tra 25 e 50 anni di età. Le vittime accertate continuano ad essere 20 mentre 1.
650 sono le persone ricoverate in ospedale con i sintomi del virus A/H1N1. Si aggrava la situazione anche in America: sono 40 i casi accertati in cinque stati, di cui 28 solo a New York nella scuola "Saint Francis Preparatory" del Queens dove si erano registrati i primi ammalati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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