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Fed Cup: trionfo azzurro, ma la Francia si offende

Mauresmo & C. umiliate per 5-0 nella Coppa Davis femminile di tennis hanno fatto ricorso contro il gestaccio della Pennetta all'arbitro. Le ragazze di Barazzutti in semifinale con la Russia

Fed Cup: trionfo azzurro, 
ma la Francia si offende

Orleans - Le magnifiche ragazze del nostro tennis battono la Francia a Orleans e si qualificano per le semifinali di Fed Cup. Il 25-26 aprile disputeremo in casa la semifinale contro la Russia. Ieri a portare il punto della vittoria è stata Flavia Pennetta, la nostra n. 1 che ha giocato la partita perfetta inchiodando Alizee Cornet con un devastante 6-2, 6-2. Italia 5 Francia 0 è lo score, perché a risultato acquisito anche Sara Errani ha battuto la Mauresmo 6-3, 6-4 e poi in coppia con la Vinci si è sbarazzata per 6-4, 6-4 di Bremond e Dechy.
Eppure, almeno sulla carta, secondo i francesi, l'incontro non è finito, difatti hanno fatto ricorso presso l'Itf appellandosi al gesto offensivo molto americano di alzare un dito verso il cielo, fatto dalla Pennetta nei confronti dell'arbitro, nel match giocato con la Mauresmo. Un gesto definito «scandaloso» anche dal neoeletto presidente della Federazione francese Jean Gachassin. Una scorrettezza che ha coinvolto l'azzurra in una pesante polemica riproposta in tutte le sue sfaccettature sia dai giornali che dalle radio e dalla televisione, una reazione a caldo che le è costata una multa di 2000 dollari con relative scuse, che a questo punto chiudono la partita.

Anche se il tentativo dei francesi di invalidare il risultato di Italia-Francia è una causa persa, il ricorso verrà discusso a Londra giovedì. A difesa di Flavia vorrei segnalare che il fattaccio è accaduto nel tie break del secondo set su un punto molto dubbio che dava il match point ad Amelie Mauresmo. Il giudice di sedia voleva squalificare l'azzurra ma il giudice arbitro non glielo ha permesso. Poi, sul match point la Mauresmo, tremante di paura, ha commesso un doppio fallo!
Per rendersi conto dell'atmosfera arroventata del Palais des Sports d'Orleans bisognava essere presenti. È molto difficile giocare quando 3500 «nemici» incombono con urla assordanti, applaudono gli errori e i doppi falli chiamati da un compiacente giudice di linea. Senza contare i falli di piede (l'unica decisione che l'arbitro non può modificare): a Flavia ne hanno chiamati almeno 5 in 2 giorni, guarda caso su punti importanti.

Il mio non è un tentativo di giustificare Flavia, ma voglio segnalare che neppure il comportamento dei francesi sarebbe piaciuto a De Coubertin.

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