Federcalcio, Prodi «schiera» Letta ed è bufera

Nella rosa dei nomi in corsa per la Figc c’è l’avvocato Franco Coppi con Monorchio e pure Mario Monti

Anna Maria Greco

da Roma

Romano Prodi, il ciclista, si cimenta con il calcio. E tira fuori dal cilindro un deus ex machina capace di affrontare il grave scandalo del pallone: Gianni Letta. Mentre il presidente del Consiglio uscente Silvio Berlusconi commenta «è una cosa terribile» e prega i giornalisti «non fatemi parlare di queste cose», il premier in pectore propone come commissario della Federazione nazionale calcio il braccio destro del Cavaliere.
Lo fa di sua iniziativa, senza consultare l’interessato. Il quale, nel giro di poche ore, fa sapere al Coni di non essere interessato. «Dovremo trovare un altro Letta», dicono al Comitato olimpico. Ma, in realtà, avrebbe già deciso che «l’alto profilo istituzionale» potrebbe corrispondere a quello dell’avvocato Franco Coppi. Anche se il suo sarà inserito in una rosa di nomi, con quelli di Andrea Monorchio, Gaetano Gifuni e Mario Monti.
L’uscita di Prodi, comunque, suscita malumori in ambedue i poli e fa insorgere la Cdl. Fi la definisce «offensiva e irriguardosa». «Un’idea insolente e provocatoria che equivale a proporre da parte della Cdl un esponente di primo piano dell’Unione al vertice dell’Unire, l’ente delle corse dei cavalli: così Prodi si darebbe finalmente all’ippica», commenta l’azzurro Renato Schifani.
Ma perché il Professore ha deciso di entrare nella bufera-calcio, andando incontro ad una figuraccia? Prodi la spiega così: la crisi va risolta con urgenza, anche perché tra pochi giorni la nostra nazionale partirà per la Germania per i Mondiali e «non si tratta solo di interessi economici o fatti sportivi, ma c’è un problema di vera emozione legata al gioco del calcio», con milioni di italiani interessati. Ci vuole un commissario, dice, «che goda di autorità ed esperienza» e la persona giusta è il sottosegretario che si prepara a lasciare Palazzo Chigi. «Capisco - spiega Prodi - che questa è una nomina di competenza del Coni e rispetto totalmente questa competenza ma mi permetto di suggerire un nome, di una persona che a mio parere potrebbe affrontare con la necessaria energia, la necessaria competenza e imparzialità, questo problema, e cioè Letta». Il leader dell’Unione precisa: «Ha una conoscenza dello sport e delle regole sia della politica che del mondo e della società italiana e penso che abbiamo bisogno di una personalità di questo tipo che metterebbe d’accordo tutti: maggioranza e minoranza».
A dire il vero, il gesto che vuol essere bipartisan appare come una provocazione che fa insorgere la Cdl e suscita critiche nella maggioranza. È un’uscita che spiazza un po’ tutti. Che può fare il Coni se non rispondere, con una cortese e cauta nota, di aver «molto apprezzato» le dichiarazioni di Prodi che, malgrado i tanti impegni politici e istituzionali, ha trovato il tempo per ribadire «la competenza e l’autonomia del Coni in ordine ai poteri di vigilanza sulle Federazioni Sportive»? Nessun impegno sul candidato-Letta, ma il riconoscimento che il sottosegretario «ha sempre mostrato attenzione e partecipazione ai problemi dello sport italiano e ha rappresentato in questi anni un punto di riferimento per il movimento sportivo nazionale».
Nella Cdl, la reazione è seccata. L’ipotesi, per l’azzurro Paolo Bonaiuti, «non sta né in cielo né in terra». È «irrispettosa», dice Elio Vito di Fi, visto che Letta era candidato al Quirinale. Per il leghista Roberto Calderoli, Prodi vuole solo passare a Letta «una patata bollente, altro che favore». A Ignazio La Russa di An sembra «un po’ opportunistico dare queste gatte da pelare al centrodestra e le cariche al centrosinistra». Lui, aggiunge l’Udc Rocco Buttiglione, è «il meglio pezzo» della Cdl e sarebbe come «regalare un braccio» al mondo del calcio. Ma non è compito della politica fare nomi per la Figc, critica il centrista Luciano Ciocchetti, che annuncia per lunedì la richiesta di una commissione parlamentare d’inchiesta. Luigi Grillo di Fi ha già presentato un ddl, per questo. «Proposta irricevibile», la boccia Antonio Verro di Fi. E Maurizio Gasparri di An chiede di «azzerare tutto»: commissariare anche la Lega, con le dimissioni di Galliani, l’Associazione arbitri e il Coni.
Nell’Unione non è che scoppino gli applausi a Prodi. I Ds Vannino Chiti e Anna Paola Concia si limitano a chiedere un tavolo tecnico e il commissariamento immediato della Figc. Daniele Capezzone della Rosa nel pugno lancia invece la candidatura di Zdenek Zeman e il coordinatore dei Verdi Paolo Cento preferisce l’ex-allenatore a Letta, perché «ci potrebbe essere un altro incrocio di conflitto d’interesse». Anche per il leader dell’Udeur Clemente Mastella Letta è «al di sopra delle parti, ma potrebbe creare dei problemi alle altre squadre». E Antonio Di Pietro dell’Italia dei valori, invita alla cautela sulla candidatura e raccomanda di commissariare tutto. «Bisogna riscrivere le regole, per una pulizia totale - insiste -.

Il male è lo stesso: Calciopoli come Tangentopoli e Bancopoli». Per Pierluigi Mantini della Margherita ci vuole anche l’abolizione dell’Albo degli agenti di calciatori, che determina «monopoli e corruzioni che condizionano l'intero mondo del calcio».

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