Cronache

«Felice di fare il bomber pulcino»

Federico Casabella

Attaccanti in abbondanza. Questa la filosofia della nuova Sampdoria dopo una stagione compromessa a causa dei numerosi infortuni patiti dalle punte blucerchiate. Saranno così tanti da far pensare, a chi è rimasto distante da Bogliasco e Marassi durante lo scorso campionato, cosa mai se ne farà Novellino di sei attaccanti. Prevenire è meglio che curare, diceva quello e così, via all'abbondanza. Ci saranno Flachi, Vieri, Bonazzoli, Bazzani, Quagliarella e Foti. Per ultimo il più giovane, il baby talento che ha appena compiuto 18 anni, quello che arriva in corriera agli allenamenti perché non ha ancora la patente. Coccolato da Novellino, acquistato da Marotta e Asmini la scorsa estate dopo il fallimento del Venezia: un blitz che ha bloccato il trasferimento del giovane di Aci Catena al Chelsea che, lo scorso giugno, ha provato a riprenderselo per 6 milioni. La Samp ha detto no, ha preferito cederne la metà all'Udinese per rinforzare l'organico con Pieri e Quagliarella ma aggiudicandosi le sue prestazioni ancora per una stagione.
«È un'operazione che è servita alla società più che a me. Sono soddisfatto di rimanere qui - racconta il ragazzo siciliano -, come sono lusingato del fatto che una società che sa lavorare con i giovani come l'Udinese abbia pensato a me».
Mancano 5 giorni al raduno, quest'anno aumenta la concorrenza. Preoccupato o convinto di ritagliarti il tuo spazio?
«Direi galvanizzato. A 18 anni ho la possibilità di giocare con campioni come Flachi, Bazzani e Bonazzoli da cui non posso fare altro che imparare qualcosa ogni giorno. E poi ora c'è anche Vieri. Un giocatore che vedevo solo in tv: gli chiederò di insegnarmi a fare gol visto che lui, in serie A, ne ha segnato più di 100. Cosa potrei chiedere di più?»
Però, stando così le cose sembra difficile che Foti possa ritagliarsi degli spazi.
Non prenderesti in considerazione un anno in prestito in serie B?
«Assolutamente, preferisco fare il gregario nella Sampdoria che essere protagonista tra i cadetti. Credo che per la mia crescita sia più importante stare in panchina e giocare 6 partite in un ambiente come quello della Samp, che giocarne 20 in B. Io sono contento che ci sia questa abbondanza, non ho fretta di esplodere, vorrei piuttosto dire la mia tra qualche anno».
In questo calcio mercato la Samp ha cambiato molto, rimangono comunque i capisaldi: Novellino in panchina, Volpi e Flachi in campo.
«C'è stata un po' di rivoluzione, toccherà al mister amalgamare il gruppo. Il ritiro serve a questo. Gli obiettivi per la prossima stagione li vedremo solo più avanti dopo le sentenze del processo».
Stasera Italia-Francia, dopo un campionato del mondo così cresce in te il desiderio di vestire un giorno la maglia azzurra?
«Non voglio pensarci, dico solo che vedere tanti campioni in lacrime dopo la partita con la Germania è stata emozionante.

Stanno facendo grandi cose e si vede che c'è un grande gruppo dietro a questa cavalcata».

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