da Milano
Mentre sta analizzando con attenzione il suo nuovo cellulare, Federica Felini risponde a bruciapelo: «Dopo il Festival tutti mi hanno preso in giro per la mia voce: dicevano sempre che era da cartone animato. Allora tiè: mi sono messa a cantare». Perciò, per ripicca o per gioco, la modella-valletta sbucata dal nulla sul palco dellAriston pubblica un ciddì singolo con un brano che potrebbe diventare un tormentone, Je taime, e un altro che lo è già stato, Amoureux solitaires di Lio.
Ma, per ironia della sorte, nello spot della Citroen che ha scelto Je taime per il lancio della citycar C1 (in onda dal 29 maggio) lei comparirà proprio con le forme di un cartone animato.
Per celebrare loccasione ieri era a Riccione, che fino al 30 settembre (grazie a una sponsorizzazione senza precedenti si chiamerà Ricc1one) e ha fatto il suo esordio ufficiale come cantante, abbozzando questo scioglilingua sdrucciolevole «dedicato a un mio grande amore, un sudamericano che ho conosciuto a Parigi» e scritto insieme a Franco Levi. «Il canto mi è sempre piaciuto, quandero alle medie pensavo addirittura di essere brava» dice lei, con linarrestabile leggerezza dei ventidue anni (intanto il nuovo cellulare squilla e la suoneria è il suo Je taime).
Milanese di Zelo Buon Persico ma cosmopolita perché «mi piace viaggiare, cerco sempre qualcosa ma non so che cosa», Federica Felini è ancora indecisa a tutto: canta questo «elettropop» ma ascolta Beyoncè e gli Air, pubblicherà presto un ciddì intero ma non ha mai tenuto un concerto e intanto si lascia illuminare da tutte le luci della popolarità: «Per un anno probabilmente mi concentrerò solo sullItalia, può anche essere che ci sia qualche novità televisiva». Intanto ha cambiato management perché «prima cerano incomprensioni, volevano il predominio totale su di me e non potevo accettarlo.
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