La terribile parolina, non detta ma evocata, è: «Diseducativo». Tale sarebbe, per Maria Serena Palieri dellUnità, il romanzo di Federico Moccia Ho voglia di te, fatto uscire per San Valentino dalla Feltrinelli. Come gli adolescenti dItalia sanno, è il seguito di Tre metri sopra il cielo, straordinario caso editoriale da un milione di copie. Impietose le accuse a carico. «Flirta con lo stupro». È «una storia damore fine a se stessa». Il protagonista, ovvero il manesco e fascistello Step, «non evolve dentro», e anzi «continua a picchiare». Soprattutto «celebra come un culto la stanzialità in unarea ristrettissima di Roma», ovvero Vigna Clara, quartiere classista e invivibile. Il tutto per arrivare alla contestazione cruciale, più politica: perché Feltrinelli lo stampa? Ovvero: perché la casa editrice più figa ed engagé, la stessa di Michele Serra ed Erri De Luca, pubblica questa «fabbrica di quattrini»?
Insomma, saremmo di fronte a un triste caso di tradimento culturale, allimpallidirsi dellantico rigore di «chi voleva cambiare il mondo», naturalmente in nome del dio denaro. A pensarci bene, capita qualcosa del genere quando Raitre manda in onda la serie Medium o quando i critici protestano perché Manuale damore incassa quanto Benigni.
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