Le ferie amare del presidente

Le vacanze amare del presidente della Camera continuano. Dopo il messaggio eloquente di una copia del Giornale e la scritta offensiva «Ladro!» lasciate sul parabrezza dell’auto blu di Gianfranco Fini qualche giorno fa, siamo all’«attentato». E sì, perché i contestatori dell’ex leader di An si moltiplicano sulla spiaggia di Orbetello, in Toscana. «Fini dove sei? Ti affoghiamo» gli avrebbe urlato un gruppo di facinorosi, mentre lui faceva tranquillamente il bagno in mare. La scena non dev’essere stata piacevole, a detta dei presenti: «Sembrava un’accozzaglia di barbari...». Fini non s’è mosso, aspettando che i bruti si allontanassero. E così è andata a finire, per fortuna sua. L’episodio è riferito sia da Repubblica sia dal Corriere. Ma nella serata di ieri fonti della presidenza della Camera hanno negato la dinamica dell’accaduto, definendolo «inconsistente». Sarà. Però il fatto ha turbato non poco le ferie dell’inquilino di Montecitorio, da settimane tra Ansedonia e dintorni con l’inseparabile compagna Elisabetta, bimbe e suocera al seguito. L’accorgimento è d’obbligo: ora basta passeggiate in pubblico.

Unica consolazione per Fini, il grosso polpo pescato e regalatogli da un bagnante. Saprà mica fare pronostici su quando il presidente chiarirà una volta per tutte la vicenda di Montecarlo, come il più famoso collega Paul?

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