Feriscono senza motivo due fratelli: sono già liberi

L’episodio in un bar di via Olevano: i tre aggressori scarcerati dal giudice in attesa del processo

Hanno aggredito e ferito con un coltello due fratelli apparentemente senza nemmeno il più futile dei motivi. Rintracciati sono stati arrestati e presto rimessi in libertà. Protagonisti della vicenda, che - pur meno tragica - ricorda per molti elementi l’episodio di Verona che è costato la vita a Nicola Tommasoli, tre giovani: Mirko Di Mario, Flavio Pettinari e Raffaele Fico, tutti tra i 22 e i 32 anni. Teatro dell’insensato episodio un bar di via Olevano Romano, al Prenestino, dove i due fratelli erano entrati per acquistare una bottiglietta di tè. Secondo l’accusa, i due sarebbero stati invitati con modi spicci dai tre giovani a uscire dal locale. Uno di essi, Di Mario, sarebbe poi passato a vie di fatto, puntando il coltello alla gola e urlando «ti ammazzo» al maggiore dei fratelli. Questi è stato ferito con un coltello alla gola e al braccio sinistro, dove ha riportato una ferita suturata con 15 punti interni e 15 esterni. Ferito più lievemente anche il più piccolo dei fratelli, che è stato salvato dalla reazione del più grande, che ha messo in fuga i tre balordi. Che hanno trovato comunque tempo e voglia di bucare le gomme dell’auto dei fratelli.
Gli aggressori sono stati bloccati più tardi dagli agenti del commissariato Prenestino. Comparsi ieri in aula per il processo per direttissima, i tre si sono visti convalidare il fermo dal giudice monocratico in quanto ritenuti responsabili, a seconda delle posizioni, di lesioni aggravate dai motivi futili ed abietti, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

Il pubblico ministero Maria Monteleone ha chiesto l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere e a questa richiesta si era associato il difensore delle parti offese Giuseppe Squitieri, ma il giudice, alla luce del fatto che i tre giovani imputati sono tutti incensurati e che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, ha respinto la richiesta e ha disposto per i tre la scarcerazione e l’obbligo di firma.

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