Carmine Spadafora
da Napoli
A Napoli come a Lecco: una «taglia» contro i rapinatori. Era già successo a novembre dello scorso anno, quando, due giovani banditi uccisero il benzinaio Giuseppe Maver. A proporre un «premio», allo scopo di favorire la cattura dei malviventi, dopo la tragedia avvenuta a Chiuso di Lecco, il 25 novembre 2004, fu il ministro per le Riforme, Roberto Calderoli, della Lega nord. Adesso, all'indomani del ferimento di un imprenditore toscano, in visita a Napoli ad un amico, la taglia è stata riproposta, anche se, con una motivazione diversa: «Non serve per fare arrestare i criminali ma per svegliare l'Italia». A spiegarlo è Pietro Vanni, amico e socio di Carlo Desideri, 57 anni, rimasto vittima, due sere fa, di un tentativo di rapina.
È successo ad Arzano nei pressi della cosiddetta «rotonda di Maradona», una delle strade più battute dalle bande di criminali. Proprio in quel punto, tre anni fa, un medico, reagì a un tentativo di rapina della propria auto e uccise un bandito.
Desideri, alla guida di una nuovissima Bmw 530, giovedì sera era fermato a uno stop quando è stato assalito dai malviventi. Erano in quattro, a bordo di due motociclette e coi volti coperti dai caschi: pistole in pugno, hanno urlato all'imprenditore di uscire dall'auto. Desideri, che si trovava in compagnia della moglie e di un'amica, ha resistito cercando di fuggire ma a questo punto i rapinatori gli hanno sparato ferendolo al petto e colpendo l'arteria sinistra omerale. Alla scena ha assistito impotente, un altro gruppo di amici di Desideri, che stavano seguendo la Bmw, con un'altra auto. Sono stati loro a portare la vittima in ospedale.
Desideri adesso è ricoverato in condizioni gravi al San Giovanni Bosco. Giovedì notte è stato sottoposto a un intervento chirurgico durato sei ore. I medici non hanno sciolto ancora la prognosi.
Ieri mattina, mentre era in attesa di avere notizie dell'amico, il suo amico e socio Pietro Vanni ha spiegato di aver deciso «daccordo con la famiglia del ferito», di mettere una taglia sui banditi. «Ma lo faremo solo se la legge ce lo consente».
«È stata colpita l'Italia che lavora- puntualizza- l'Italia onesta. Siamo tutti stufi, bisogna reagire.
Resta da vedere se in una città omertosa come Napoli qualcuno deciderà di collaborare col la giustizia.
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