Cronaca locale

"Fermare questi cortei. Per noi commercianti danni e incassi persi"

Da Confcommercio a Confesercenti e Epam, l'sos a tutelare il lavoro e i locali "sotto tiro"

"Fermare questi cortei. Per noi commercianti danni e incassi persi"

Sembra un déjà-vu, ma stavolta più violento. Con le proteste degli anarchici che chiedono la revoca del 41bis per Alfredo Cospito, a Milano sono tornati i sabato pomeriggio di passione: «Speriamo non si ripeta quanto è successo già con i No-vax che invasero non so quante volte il centro», commenta Lino Stoppani, presidente di Epam, l'associazione dei pubblici esercizi della città. I commercianti sono preoccupati, anche perché «il lavoro perso è perso aggiunge il mancato incasso, in una giornata come il sabato, è un danno che non si recupera più». Intanto gli undici anarchici che sono stati portati in Questura dopo gli scontri sono stati tutti denunciati per vari reati relativi all'ordine pubblico. Secondo Marco Barbieri, segretario Confcommercio Milano, «saltare sulle macchine, spaccare dehors e vetrine e lanciare molotov non è un modo civile di manifestare».

L'auspicio è che «se ci fossero altri cortei prosegue vengano svolti tutelando la libertà e il lavoro di tutti». E magari, come successo già dopo le manifestazioni dei No Expo, otre alle singole assicurazioni «sarebbe utile ragionare sullo stanziamento di fondi pubblici, a cui accedere tramite bando, con cui le imprese possano coprire parzialmente i danni di un atto vandalico e i mancati guadagni». La guerriglia ha risparmiato la Galleria, ma anche se quella parte di centro non è stata coinvolta «queste situazioni influiscono sul timore di cittadini e turisti e possono indurli a cambiare programma rispetto a una passeggiata in centro», sottolinea Pier Galli, portavoce dell'associazione Salotto di Milano. «Avevamo rimosso queste situazioni e tirato un sospiro di sollievo dopo la pandemia spiega Andrea Painini, presidente Confesercenti Milano speriamo che si spenga subito questa fiammella e che non sia l'inizio di una reazione a catena».

L'associazione nazionale funzionari di polizia chiede di inasprire il trattamento sanzionatorio per il travisamento o per la violazione del Foglio di via, che potrebbe disincentivare la partecipazione di estremisti di altre province, e la rimodulazione dei reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, specie se commessi durante le manifestazioni. Per il sindacato di polizia Coisp «è solo grazie alla professionalità dei poliziotti se il corteo non è sfociato in una vera tragedia», mentre per Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, si è trattato di «terrorismo di piazza» che andrebbe delineato «in un'apposita fattispecie che lo preveda e lo punisca severamente».

Un appello che raccoglie subito il deputato di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato che presenterà in parlamento una proposta di legge per introdurre il reato di terrorismo di piazza che preveda norme anche per la punibilità di chi istiga alla violenza. «E che consenta afferma De Corato - l'arresto differito, quando non sia possibile procedere in flagranza, anche grazie alla prova video o fotografica».

Il governo lavorerà «a nuove assunzioni e al rafforzamento del Taser e delle dotazioni - assicura il sottosegretario all'Interno, il leghista Nicola Molteni - ma servono anche ulteriori norme a tutela dell'operato dei nostri poliziotti».

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