Ferragosto di lavoro per il Cav Vertice a Roma e blitz all’Aquila

Non è un bye-bye alla Costa Smeralda. Semmai, un arrivederci, visto che tra quattro giorni vi farà rientro. Detto questo, il disappunto, diciamo così, per l'accanimento mediatico, l'accerchiamento di Villa Certosa che non lo fa sentire libero di mettere il naso fuori, un po' rimane. Di certo, è all'insegna del «mordi e fuggi» la vacanza estiva del Cavaliere, rientrato già ieri sera nella Capitale e pronto a volare nel pomeriggio verso l'Aquila, per trascorrere alcune ore ferragostane insieme agli sfollati. Un chiaro messaggio, al mondo della politica e agli italiani tutti: «Noi siamo sempre al lavoro».
Si torna dunque in campo, per affrontare anche il dossier sull'alleanza con l'Udc, prima di riaprire magari qualche altra finestra vacanziera, magari di nuovo in quella Costa Smeralda che non lo rende, però, sereno come un tempo. Tanto che l'unica uscita, in pieno clima familiare, se la concede per raggiungere il fratello Paolo nella sua villa, a un tiro di schioppo dalla residenza che presto potrebbe pure passare di mano. Per carità, nulla di concreto, niente di certo. Anzi, solo smentite ufficiali, vedi quella di due giorni fa ad opera del suo avvocato, Niccolò Ghedini. Ma qui, a Porto Rotondo, non si può nascondere che sia uno degli argomenti più caldi. Venderà o no il Cavaliere la sua tenuta? C'è chi assicura di sì, raccontando di aver raccolto in prima persona il suo sfogo («basta, non mi sento più a mio agio»), come a voler presto voltar pagina. Di contro, non solo nel suo entourage, c'è chi smentisce su tutta la linea, nella consapevolezza che il capo del governo non ci pensa minimamente a darla vinta a chicchessia, a mollare uno dei patrimoni di famiglia. E poi, confida un amico di lungo corso, «in ogni caso, Silvio non è il tipo da svendere una creatura che ha plasmato a sua immagine nel corso degli anni». Si vedrà, anche se i compratori disposti a mettere mano al portafoglio non mancano.
Vacanze di basso profilo, si dice a ogni angolo, senza feste né passeggiate. Per colpa dell'assedio dei paparazzi, è la linea che viene sposata dai più. Vacanze brevi, in definitiva, per il presidente del Consiglio, che stamattina sarà già al Viminale per partecipare, insieme con i ministri Maroni e Alfano, a un vertice su sicurezza e ordine pubblico. Dopo pranzo, intorno alle 15, partirà invece alla volta dell'Abruzzo. Ad attenderlo, un programma piuttosto ricco. Si parte con la visita ai cantieri di San Demetrio e Stiffe, per constatare a che punto sono i lavori di ricostruzione. Nel tour, c'è spazio poi per Bazzano, Sassa, Cese di Preturo. Immancabile, a seguire, il briefing a Coppito con Guido Bertolaso, capo della Protezione civile. Lasciata la terra d'Abruzzo, dove farà sentire - è il suo obiettivo - la presenza dello Stato, anche in un giorno di festa, il Cavaliere potrebbe rientrare a Roma.

In ogni caso, il 17 sera sarà presente allo stadio «Meazza», a Milano, per il tradizionale «Trofeo Luigi Berlusconi». Il giorno seguente, pranzo privato a Tunisi, con il presidente Ben Alì. Dal 19 in poi, «di nuovo in Sardegna per alcuni giorni», spiega prima di prendere l'aereo per la Capitale.
VLM

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