Ferrante: «La differenza la fa l’appoggio dei leader di partito»

Ferrante: «La differenza la fa l’appoggio dei leader di partito»

«Se il centrodestra andrà a votare in modo compatto, non c’è dubbio sul fatto che Guido Podestà abbia i numeri per vincere». È realista Bruno Ferrante sui possibili risultati del ballottaggio. Lui, ex prefetto di Milano, vinse le primarie del centrosinistra del 2006 e fu scelto per scendere in campo contro Letizia Moratti per le elezioni comunali. Ci provò. Estraneo al mondo della politica, imparò comunque a impostare una campagna elettorale e ora sfodera qualche dritta. «È ora che si torni a parlare della provincia e dei suoi problemi» sostiene. Asso nella manica a pochi giorni dal voto? «È importante - aggiunge Ferrante - l’appoggio dei leader del partito. Se scendono in piazza con il loro candidati, danno alla gente l’idea di credere in un progetto, di essere compatti. Ecco, forse Franceschini a Milano non ha la visibilità che ha Berlusconi e anche questo incide molto sul comportamento degli elettori alle urne».
Ferrante fa i conti: «Storicamente i ballottaggi riservano sempre delle belle sorprese».

Penati, secondo il «collega», dovrebbe mirare a conquistare i voti che non ha avuto. «È innegabile che in questa partita un ruolo fondamentale lo giochino i voti dell’Udc: se non ci saranno fughe a sinistra, vincerà Podestà».

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