Torino«È il momento più difficile da quando sono alla Juve», sibilava Del Piero dopo la sconfitta contro la Roma, la sesta nelle ultime otto di campionato. Sguardo basso e tanta voglia di andare a casa. «L'anno in cui se ne andò Lippi ero infortunato, facevo su e giù con gli Usa e quella situazione non la vissi da vicino. Comunque, non ricordo una situazione del genere. Siamo tutti responsabili e se ne esce solo insieme. Le voci su Ferrara? La società è stata chiara e ha detto che lui è e resterà il nostro allenatore».
Pare invece che non sarà così. E stavolta davvero. John Elkann ha fatto sapere alla dirigenza bianconera che un cambiamento è necessario: Blanc ha preso atto, rassegnandosi a decretare il fallimento di quel famoso progetto per cui tanto si è speso negli scorsi mesi. Ieri si sono susseguite telefonate e incontri: una domenica di passione, negativa però. Ferrara ha guidato l'allenamento mattutino e potrebbe essere al suo posto anche oggi, in attesa però di ricevere una telefonata che gli comunichi il licenziamento. Quasi impossibile, a questo punto, che l'attuale tecnico bianconero sieda in panchina giovedì sera, a Milano contro lInter, nella partita secca che ammetterà alla semifinale di coppa Italia. Chi al suo posto? Hiddink resta tra i papabili, ma pretenderebbe un contratto almeno triennale e il suo arrivo sancirebbe la fine dell'idea Lippi. Più facile allora pensare a un traghettatore fino a giugno, per affidarsi poi magari ad Allegri: Zoff, però, già contattato da Bettega prima di Natale, avrebbe risposto «no grazie». E, allora, altri Vecchi Saggi sarebbero Trapattoni, Sacchi e Zaccheroni. Poi ci sono nomi dal pedigree più o meno nobile: Van Basten, Gentile e, perché no, Vialli.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.