Le Ferrari del futuro viste dagli aspiranti designer

Diego Luigi Marin

da Maranello (Modena)

Che aspetto avranno le Rosse di domani? Alla Ferrari hanno provato a rispondere affidandosi alle matite di alcune delle più prestigiose scuole mondiali di design: forme sinuose e soluzioni avveniristiche, aerodinamiche estreme e volumi filanti per venti concept dal gusto internazionale, pur nei tratti riconoscibili della marca. Il concorso che la casa di Maranello ha dedicato alle nuove idee per rinnovare la propria leggenda ha fatto centro. «Hanno partecipato con grande entusiasmo - ha detto il presidente Luca di Montezemolo - i talenti della progettazione di tre continenti. L’iniziativa ci ha permesso di guardare alle tendenze di tutto il mondo su come interpretare lo stile Ferrari, seguendo la nostra passione e l’impegno di pensare sempre al futuro». Dai progetti finalisti, proposti dagli studenti di 13 nazioni in rappresentanza del College for Creative Studies di Detroit, della Coventry University School of Art & Design, dello Ied di Torino e della Tokyo Communication Arts, sono emerse quattro supercar e altrettanti team vincenti. Sentiremo ancora parlare di Luis Agullo Spottorno e Felix Hiller, così come di Manuele Amprimo, Werner Gruber e Yu Jae Cheul, tutti esponenti della fucina dello Ied, che si sono meritati, insieme ad altri due terzetti di progettisti nippo-coreani (Tokio) e anglosassoni (Coventry), la gratificazione di uno stage nell’ambita Maranello e nell’atelier torinese di Pininfarina. Sono loro le quattro migliori proposte, rispettivamente la corsaiola Millechili, aggressiva quanto una belva acquattata e già pronta al balzo, con telaio in fibra di carbonio e carrozzeria a pannelli removibili; la nostalgica Ascari, capace di proiettare nel futuro l’essenza della mitica Testarossa, con originali appendici aerodinamiche e una coivolgente sensualità; l’elegante granturismo Tre Diviso, linee classiche ispirate alla spada giapponese Katana e un frontale ardito, preso in prestito dalle monoposto degli anni ’50; e, infine, la spider Fiorano, color rosso vermiglio, unica «scoperta» del lotto, dalle forme scolpite che richiamano da vicino la Enzo.

È piaciuta soprattutto la Millechili, che ha ben interpretato una delle sfide sempre presenti nei progetti Ferrari, il risparmio del peso.
Tra le proposte del «new concepts of the myth» (www.ferrariworld.com), la più curiosa è apparsa la 368 Street Racer, supercar pronta a trasformarsi in pistaiola quando privata dei parafanghi.

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