Benny Casadei Lucchi
nostro inviato a Sakhir
Il lavoro paga. I seimilasettecento chilometri di test percorsi durante linverno dalloperaio Michael Schumacher, gli ottomila macinati dal giovane Felipe Massa e i tanti fatti dai collaudatori della Rossa hanno piazzato il Cavallino al secondo posto in Bahrein. Mentre la Renault festeggia un prestigioso bis, prima a vincere con i motori turbo nel 1979, prima a farlo con i nuovi V8, il piccolo Napoleone di Maranello tira un sospiro di sollievo e, anche se non sorride mai, un po sillumina in viso e guarda avanti fiducioso. Tanto per cominciare, la gente è tornata alla F1 e gli ascolti premiano le nuove regole: domenica davanti alla tv cerano quasi 13 milioni di fans (12.940.000 durante il duello finale Schumi-Alonso). Merito anche della Ferrari.
Monsieur Jean Todt, quanto è stato difficile tornare in alto dopo i disastri del 2005?
«Sul piano psicologico è stato facile, perché basta saper lavorare. I colpi che prendi indeboliscono il fisico ma rendono più grande la sfida che ti spinge a tornare doveri».
A caldo lha detto: «Vittoria persa per due metri». Soddisfatto o dispiaciuto?
«Arrivando in Bahrein, non ci saremmo mai aspettati di mettere due Ferrari in prima fila. Questa è stata la vera sorpresa. In quel momento abbiamo capito che il pacchetto auto, motore e gomme era da zone alte. Pensando al Gp, invece, ero autorizzato a temere che laffidabilità ci tradisse, che accadesse qualcosa: invece tutto è andato bene. Il risultato, è vero, poteva essere migliore e questo dispiace perché a Michael sono stati riconosciuti solo 11 giri di rifornimento benzina anziché i 12 previsti: così, non ha potuto tenere dietro Alonso quando lo spagnolo è rientrato. Però sono le gare: qui è successo a noi, in futuro accadrà ad altri. Ciò che conta è che la Ferrari sia tornata protagonista».
E il testacoda di Felipe Massa?
«Per lui mi dispiace: dopo che si era girato, è rientrato ai box e per un problema ha perso 40. Senza guai avrebbe potuto andare a podio. Comunque, non si è scoraggiato e ha continuato a fare ottimi tempi».
Che cosa è successo al box?
«Avevamo deciso di fargli montare gomme nuove, poi ci siamo accorti che gliene restava un solo set e allora abbiamo dato ordine di montare quelle usate. Nel casino, è stata danneggiata una delle pistole pneumatiche».
Erano oltre venti anni che un debuttante in Ferrari non andava in prima fila.
«Vuol dire che Felipe ha un buon manager (è il figlio, Nicolas Todt, ndr). Battute a parte, in F1 ci sono buoni piloti, piloti bravi e super. Massa è bravo. Vediamo se diventerà super bravo».
Barrichello è andato malissimo.
«Chiedete a lui».
Raikkonen ha fatto una grande rimonta.
«Questione di strategie... per favore, parliamo di Ferrari». E più tardi ai giornalisti stranieri: «Raikkonen? Eccellente».
Il giovane Rosberg?
«Fa parte dei bravi piloti, vedremo se è super».
Sorpreso della forza Ferrari?
«Più che sorpreso, tranquillizzato. Diciamo che ora non siamo agitati ma neppure tranquilli».
Per cui, domenica in Malesia, che Ferrari ci sarà?
«Una Ferrari protagonista, siamo competitivi e ce la giocheremo. Questa macchina è nata bene».
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