La Ferrari "incorona" Massa. Per ora è lui l’erede di Schumi

Plebiscito di elogi a favore del pilota carioca: Ecclestone, Briatore e Alonso lo danno favorito

La Ferrari "incorona" Massa. Per ora è lui 
l’erede di Schumi

Melbourne - Il prato verde di Albert Park assomiglia a un tavolo da ping pong dove la pallina impazzita delle previsioni iridate rimbalza di qua e di là. C’è chi vede Alonso, chi Fisichella, chi Raikkonen. Ma, ora, c’è soprattutto chi vede Massa. Perché tutti pensavano che durante i test invernali Kimi Raikkonen avrebbe triturato Felipe Massa e così non è stato. L’erede designato al trono ferrarista che fu di Michael Schumacher ha dovuto accontentarsi di ottimi tempi ma sempre un cicinino più lenti del paulista di Cerignola. Fatto sta, giorno dopo giorno, la fila di coloro che hanno staccato il biglietto di «massiani» dell’ultima ora è andata via via crescendo.
Ora ne fanno parte nomi illustri: si va dal patron del Circus a trecento all’ora, mister Bernie Ecclestone, «è lui il favorito per il titolo», al gran capo della Renault F1, Flavio Briatore, «non lo pensavo e invece ha dimostrato di essere un gran pilota» fino al campione del mondo Fernando Alonso. Sul tema lo spagnolo, come sempre, non ha usato mezzi termini: «Felipe e Raikkonen hanno le stesse possibilità di primeggiare nella sfida per il mondiale. Mi sento però di sottolineare che Massa resta il grande favorito per vincere questo Gp e far bene nella prima parte della stagione».

Concetto chiarissimo. E Alonso ancora non sapeva della decisione presa dal box del Cavallino di destinare al brasiliano il muletto: cioè, la macchina di riserva, quella che si butta in pista solo se si ammacca l’altra, quella cui ci si affida se la monoposto titolare tradisce, non va, schioppetta in malo modo. Intendiamoci: non per questo Felipe deve far salti di gioia e Kimi impugnare un revolver e puntarselo in bocca. Se mai ce ne fosse bisogno, i tecnici della Ferrari sarebbero subito pronti a modificare il muletto per Raikkonen. Per Massa si tratta invece di un segnale importante sul piano psicologico: un messaggio non verbale che gli conferma, proprio al via, tutta la fiducia dei ragazzi dell’armata rampante.

E tornando ad Alonso che rincara la dose: «Tutti si aspettavano che Raikkonen si sarebbe subito imposto come sostituto di Schumi; ora, però, tutti hanno capito quanto Felipe sia veloce». Non male come complimento da parte del numero uno; non male pensando a quanto diceva, in tempi non sospetti, lo stesso Felipe quando correva per la Sauber: «La differenza fra me e Fernando? Solo la macchina».
Molto più diplomaticamente, adesso sottolinea: «Qualche osservatore ha dato particolare rilievo al fatto che sono stato più veloce di Kimi... Certo non posso negare di essere felice per come sono andati i test. Le ragioni stanno nella confidenza che già avevo con la vettura, i ragazzi del team e le metodologie di lavoro. D'altra parte Kimi ha dovuto affrontare un periodo di apprendistato con la Ferrari... Lo scorso anno, alla vigilia della prima corsa, molta gente era scettica sulle mie potenzialità. Dodici mesi dopo, con qualche vittoria e qualche pole position in tasca, penso di essere cambiato molto e di essere più forte mentalmente».


Come sempre di poche parole Raikkonen: «Felipe più veloce di me? Non avevo bisogno dei test per saperlo. Fra noi sarà lotta ravvicinata, ma non ci saranno problemi». Appuntamento all’alba fra sabato e domenica: comunque la si rigiri, sa molto di duello.

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