Tutti felici e contenti ma con i piedi cementati a terra. Da Alonso che a caldo dice «non è cambiato nulla, tutto può accadere» a Domenicali «calma e gesso», passando per il mega vertice dello squadrone italico, il presidente Luca di Montezemolo, «piedi per terra... siamo una squadra che non molla mai» dice. È un corale ma pragmatico viva la Rossa e viva l’Italia che vince quello che segue l’impresa di Alonso e del Cavallino in quel di Corea mentre di corale mea culpa si parla in casa delle monoposto energetiche. «Questo sport, a volte, può essere crudele. Quanto appena vissuto, purtroppo, è uno di quei giorni lì... Abbiamo fatto un gran regalo ad Alonso» un po’ si lagna e un po’ evita - come da suo manuale - di riconoscere i meriti altrui, Christian Horner, team principal della Red Bull che fotografa così il sorpasso in vetta firmato dal Cavallino. Merito di Mark Webber, arrivato in Corea da leader e finito contro il muretto e undici punti indietro dopo 19 dei 55 giri; e merito di Sebastian Vettel, al comando della corsa dal semaforo verde, tradito dal motore arrosto a 9 giri dalla conclusione. Però dietro a l’uno e all’altro c’erano sempre loro due: lo spagnolo e la Ferrari. Non è un caso. Horner, poi, giustamente aggiunge: «Comunque restiamo al comando nel Mondiale costruttori e siamo ancora in corsa tra i piloti... solo due settimane fa stavamo festeggiando una doppietta, ma in Brasile ci rifaremo».
Già, in Brasile, gara di casa di Felipe Massa, gara in cui il paulista della Rossa dovrà fare il possibile per mettersi fra il compagno e le Red Bull per tenerle lontane. E se l’umore sarà quello del dopo Corea, c’è quasi da contarci: «Un grande risultato in una corsa molto difficile. Sono molto felice per me e per la squadra: Fernando ha fatto un bellissimo lavoro... Come andrà ad Interlagos e ad Abu Dhabi? Difficile dirlo, sono due piste molto diverse fra loro. Sarà importante disporre di una macchina in grado di lottare per il podio e cercare di non commettere errori».
Quanto all’Alonso trionfatore e nuovo leader del mondiale: «Vincere così dà una grande emozione. Viste le condizioni della pista, è stato un successo difficilissimo; soprattutto all’inizio: asfalto e visibilità erano davvero precari. Ero preoccupato perché sapevo che sarebbe stata già un’impresa restare in pista... Il ritiro di Webber ha un po’ cambiato il nostro approccio: tutto sommato sarebbe stato sufficiente finire sul podio, senza prendere troppi rischi... I problemi delle Red Bull? Li ho vissuti molto da vicino: in quei momenti cerchi di rimanere superconcentrato perché arrivi da una curva ad alta velocità e non c’è il tempo di pensare.
È chiaro che per noi rappresentano un grande aiuto, ma la fortuna dimostra che la F1 non è soltanto matematica! Se poi penso a quanto successo a Valencia e Silverstone, allora dico che tutto si compensa. Abbiamo meritato quanto ottenuto, però loro restano i favoriti...». Non si cambia strofa a una canzone vincente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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