Ferrari, si tinge di giallo la riscossa del Cavallino

Non è un thriller ma la vernice spennellata sulla 248F1 per migliorare l’aerodinamica. Per risorgere a Imola, motore più potente e nuove sospensioni

Benny Casadei Lucchi

Il fascino dei motori è anche questo: e cioè che spesso, dietro investimenti miliardari, dietro complicate simulazioni studiate da ingegneri con la faccia da scienziati, spesso si nasconde un gesto semplice semplice che aiuta più di mille equazioni e pigreco. Pensi alla formula uno, pensi alla Ferrari, alla voglia che ha di guarire dopo i troppi starnuti di questo avvio di mondiale e non t’immagineresti l’ingegnere, il tecnico, il meccanico di turno muniti di pennello e vernice gialla che, un po’ qui e un po’ là, stendono la tinta sulla Rossa.
Eppure succede anche questo. È accaduto nei giorni scorsi sui rettilinei dell’impianto di Vairano, spesso utilizzato per le prove di aerodinamica quasi fosse una galleria del vento a cielo aperto. Da qui l’esigenza di pennellare la Rossa di vernice contrastante e ben visibile, lasciandola spiaccicata sopra senza stenderla, in modo che con la velocità, il flusso d’aria la spalmasse per benino lungo le fiancate. Obiettivo: vedere come i flussi d’aria si distribuiscono sulla monoposto. Unico effetto indesiderato dell’insolita procedura (che tanto insolita non è, giurano i tecnici), qualche schizzo di vernice gialla sul casco del collaudatore e molti di più sulle mani degli ingegneri.
Il fascino della F1 bilionaria è anche questo: andare a caccia delle magagne aerodinamiche nel modo più semplice possibile. A volte funziona. Così ieri, la Rossa e Gené e l’altro tester, Luca Badoer (da oggi Massa, poi toccherà a Schumi), erano a Barcellona per mettere insieme tutte le novità studiate e sperimentate dopo il disastroso Gp d’Australia. Tra l’altro, Gené si è tolto la soddisfazione di fare il miglior tempo. Il primo giorno di prove è stato dedicato ai long run (simulazioni di gara) per mettere alla prova l’affidabilità del motore dopo i ritocchi su pistoni e bielle. Domani e dopo toccherà soprattutto all’aerodinamica. In Catalogna non verrà fatto uso di vernice, più semplicemente si scoprirà se le soluzioni trovate funzionano oppure no. Fin dal debutto, infatti, lo sviluppo della 248 è stato programmato in tre fasi: il lancio della macchina per la prima parte della stagione, gli interventi in vista di Imola, l’ultimo aggiornamento in piena estate. Per cui, a parte le modifiche al motore dopo i guai di affidabilità («le prestazioni non mancano, a Imola vogliamo arrivare con un motore affidabile» era ancora ieri il commento degli uomini Ferrari), gli altri interventi erano previsti da tempo. Fra questi, l’irrigidimento della vettura nel posteriore per calmierare il sottosterzo che ha tormentato i piloti nei primi tre Gp dell’anno. La vera novità è però la sospensione posteriore gestita da un sistema idropneumatico che permette, alla pressione di un pulsante, di cambiare le impostazioni.

Funzione disponibile solo ai box, con auto ferma, visto che le sospensioni intelligenti sono proibite dal ’94.
Tutti interventi interessanti e rincuoranti in vista della riscossa di Imola, tutte soluzioni di alta ingegneria condite un po’ qua e un po’ là da una sana e semplice pennellata di vernice gialla.

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