«Festa del cinema da rafforzare»

«La festa del Cinema di Roma può essere uno strumento di valore strategico, purché si abbia il coraggio di rivederne l’impianto». Lo scrive Gianni Alemanno in una lettera aperta al Corriere della sera nella quale, dopo le polemiche dei giorni scorsi, il sindaco di Roma fa chiarezza sul futuro della kermesse cinematografica nata due anni fa per volere dell’ex sindaco Walter Veltroni. Nella lettera, il sindaco, dopo aver osservato che dal momento della sua elezione «ogni piccolo segnale che viene dal Campidoglio viene amplificato dalla stampa oltre misura» nega di aver mai pensato di escludere le produzioni straniere. «Semmai - prosegue - (la festa) deve acquisire contenuti che la mettano al livello di altri eventi internazionali». Alemanno indica, tra le direttrici dell’amministrazione comunale, «un possibile processo di unificazione con l’altro grande evento che riguarda il cinema a Roma, il premio David di Donatello». Ma precisa che sono indicazioni che si tradurranno in indirizzi precisi, solo dopo un confronto con le varie componenti del settore. Rassicura infine i grandi interpreti del cinema americano e internazionale: «Saranno sempre nostri ospiti graditi». Roma offrirà «più che una strumentale ed effimera esposizione mediatica, i supporti più adeguati».
Parole che raccolgono molti consensi tra gli addetti ai lavori. «Non è sbagliata l’idea di avere una tribuna per i nostri film, invitando comunque anche qualche straniero», dice il produttore Massimo Cristaldi. «Il nostro è un cinema da rivalutare che spesso si nasconde dietro quello degli altri. Non dobbiamo dimenticarci poi che il cinema è nato qui», dice l’attrice Maria Grazia Cucinotta, che poi smorza all’origine la polemica: «Alemanno non mi sembra affatto contrario alla Festa del cinema di Roma, credo abbia altri problemi da risolvere. È il solito chiacchiericcio del dopo elezioni». Di «polemica senza senso» parla anche il regista Mimmo Calopresti, secondo cui «la Festa di Roma non è di Veltroni oggi come non sarà di Alemanno domani» e quindi la kermesse «si può cambiare e trasformare e la Fondazione Cinema potrebbe forse potenziare la sua presenza sul territorio tutto l’anno, una cosa possibile che andrebbe fatta con più forza».
Chi va avanti per la sua strada è il presidente della Regione Piero Marrazzo che precisa: «La Festa del Cinema per quanto riguarda la Regione, la Camera di Commercio e, per quello che ho sentito, la Provincia di Roma, andrà avanti. Sarei molto lieto se continuasse a stare con noi anche il Comune di Roma». Precisazione troppo zelante secondo Andrea Mondello, presidente della Camera di Commercio, che si sente tirato un po’ per la giacchetta: «L’istituzione camerale ha sempre assunto le proprie decisioni in completa autonomia nelle proprie sedi statutarie».

Ciò che spinge Marrazzo a precisare che, ci mancherebbe, «non intendevo ingerire in nessun modo sulle competenze proprie dell’istituzione camerale». Incidente chiuso. Ma resta l’idea che Mondello abbia voluto fare un passo verso Alemanno.

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