Un cocktail di balli, sorrisi, stoffe, farfalle, canzoni e colori, tutti rigorosamente brillanti. Una cascata di petali, una mistura stroboscopica di ricordi mai sepolti e catapultati in una notte destate romana, che da pigra consuetudine diventa eccitante movida. Un evento riuscito, ben orchestrato, condito con il gusto fresco di una primizia per chi indossa il privilegio della gioventù. È stato questo leccitante mix che ha dato vita alla quarta edizione del «The flower power party» di martedì, sullo sfondo illuminato di uno Stadio dei Marmi vestito a festa.
Oltre duemila gli invitati, lunghissima la lista dei vip, tutti calati rigorosamente nella parte che prevedeva, innanzitutto, di rispettare il «dress code» omaggiando lo stile, la moda e di riflesso la filosofia di vita pacifista degli hippie degli anni 60 e 70. Tra loro, giusto per fare qualche nome, cerano Pino Insegno, Pamela Prati, Ela Weber, Michele Cucuzza e Matteo Branciamore dei «Cesaroni». A curare lorganizzazione è stata invece Giorgia Giacobetti, ormai un marchio di qualità in fatto di eventi sulla scena capitolina e non solo, sempre in grado di arricchire con un tocco originale e un alito fresco di novità anche una consuetudine ormai collaudata e di sicura presa.
Così, la prima tentazione subito dopo lingresso allesclusivo party non era lopen bar dove rinfrescarsi con fantasiosi cocktail, opportunità molto gradita, ci mancherebbe. E nemmeno il richiamo nei padiglioni auricolari della tracklist scelta dai due dj che hanno animato la serata. Ad accogliere gli ospiti cera infatti il desk di una vera e propria beauty farm ricavata allinterno della discoteca, dove concedersi un massaggio rilassante o un trattamento personalizzato. Il preludio ideale allinizio delle danze, intervallate da due chiacchiere amichevoli e una coppa di champagne.
Lambientazione è stata curata in ogni dettaglio, con lintera area allestita in tema con la serata, con fiori un po ovunque, pannelli colorati e murales. Larea vip era raccolta in una zona lounge allestita ai piedi delle statue dello stadio dei Marmi appositamente illuminate con luci dai colori flou e arricchita con divani bianchi decorati da corone di petali di carta e ricoperti da mille cuscini colorati. Al centro una pista da ballo riservata. Il «Red Carpet», per una volta solo di nome e non di fatto, era invece di colore viola. Tutte queste note alternative, nel complesso gustosamente chic, hanno incuriosito Cinzia Leone, Nadia Bengala, Vera Gemma, Attilio Romita, Amedeo Goria e gli altri invitati che si sono goduti la festa nellatmosfera raccolta del privé.
Altri, come Alessandro Cecchi Paone, hanno preferito buttarsi direttamente nella pista principale sulle note di «(I cant get no) satisfaction» e altre canzoni proposte da Lady Coco, dj resident, e dal dj guest Angelino Albanese, presenza fissa nelle discoteche di Ibiza, Parigi, New York, Riccione, Milano Marittima.
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