Tutto starà a spiegarlo ai bambini. Lanno prossimo niente cravatta nuova a papà. Le rose, invece, meglio lasciarle ai fioristi che regalarle alla mamma. Perché la festa del papà e quella della mamma sono solo «consumismo» e se cè da risparmiare qualcosa, «iniziamo ad abolire quelle». Parola di Cristina Morelli, capogruppo dei Verdi in Regione, capolista (candidata) della Sinistra Arcobaleno al Senato, che ritiene più importante celebrare la festa degli omosessuali. È bagarre in consiglio regionale, ma non basta a impedire al centrosinistra compatto di appoggiare in tutto lordine del giorno della Morelli. Che passa tra gli strali dellopposizione.
Appena conclusa la discussione sullo scandalo delle mense, lassemblea regionale sembrava destinata ad arrivare allora di pranzo tra scontati interventi e innocui ordini del giorno. La stessa Morelli aveva richiamato il tema dellomofobia, la necessità di combattere le discriminazioni, quasi certa di non scatenare gravi reazioni. Magari anche di incassare una distratta astensione di qualche consigliere di opposizione. Cosa che sarebbe persino anche arrivata se la sua proposta non contenesse anche limpegno per la Regione a «sostenere e promuovere iniziative per sensibilizzare lopinione pubblica» in occasione della giornata contro lomofobia..
A quel punto Matteo Rosso, consigliere di Forza Italia, le ha fatto notare che inevitabilmente avrebbe votato contro. Non sui principi espressi, ma «perché le casse pubbliche non si possono permettere spese del genere». La capogruppo dei Verdi non ci sta: «Ci sono feste ormai puramente consumistiche come quella della mamma e del papà. Se si vogliono eliminare sprechi e consumismi, allora si aboliscano quelle». Gianni Plinio non ha certo bisogno del microfono acceso per darle sulla voce e urlare tutta la sua contrarietà.
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