La festa Il team e gli amici: «Noi uniti e più forti dopo quel terribile 2007»

Sepang A trent’anni deve lottare contro ragazzini di 22, 23, 24 anni: una differenza di età che fa sentire Valentino Rossi come un vecchietto. E sono, o per meglio dire erano, in molti a pensare che i nuovi arrivati avrebbero avuto facilmente ragione dell’esperto campione. «Così m’è venuta l’idea della maglietta celebrativa - spiega Rossi - con la scritta “Gallina vecchia fa buon brodo”, ma con sulla parte posteriore la perentoria smentita: “Brodo un cavolo”». E così, la vecchia gallina ha sfornato un altro uovo, il nono titolo mondiale. Una conquista arrivata alla penultima prova iridata, a conferma di un campionato tiratissimo, molto equilibrato, con avversari tosti da battere. Normale, quindi, che quando Valentino taglia il traguardo al terzo posto, con Lorenzo alle sue spalle, al box esploda la gioia. Si abbracciano tutti e la sensazione è che Rossi abbia compiuto un’altra impresa straordinaria.
«Non è solo un pilota fantastico, bravissimo nella messa a punto della moto - afferma Masao Furusawa, gran capo della Yamaha - ma è anche un uomo eccezionale, con il quale si passa il tempo volentieri».
Passano i minuti e il box si riempie sempre più di gente, perché dalla pista arrivano gli amici di sempre, una ventina di persone arrivate apposta dall’Italia e che lo seguono nei momenti importanti: sono loro che nel giro d’onore hanno vestito il proprio beniamino con la maglietta e il casco speciale per il nono titolo.
«Questo gruppo - racconta il team manager Davide Brivio - è insieme da dieci anni e da sei in Yamaha. Le motivazioni ci arrivano da Valentino, perché lui lavora in modo maniacale per riuscire a battere gli avversari. È un grande pilota e in questa stagione siamo stati ancora più uniti per superare i momenti difficili: in questo senso, il 2006 e il 2007, due stagioni negative, ci sono servite».
Quando arriva Valentino, non si capisce più nulla: i cori si susseguono, si stappano bottiglie di champagne, si scattano foto celebrative.

Rossi ha un sorriso per tutti, stringe mani, posa con la squadra e con gli amici.
«Tutte queste persone - dice il nove volte iridato - mi hanno aiutato ad arrivare a questi livelli, a continuare a vincere dopo così tanti anni. Mi danno stimoli continui e mi aiutano a rimanere concentrato».

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