Festival, adesso Bonolis si sente solo

Verso Sanremo. Per Del Noce sarà "l’edizione del rilancio", ma Paolo vorrebbe più aiuto dalla Rai. Una modella come valletta. Mina con un video all’Ariston

Festival, adesso Bonolis si sente solo

Sanremo - Pronti, via, ma come: sotto la palma davanti al Casino, a far la tradizionale foto che inaugura la corsa al Festival, stavolta ci sono soltanto Paolo Bonolis e Luca Laurenti. Solo loro due, niente modelle, né brune né bionde. D’accordo, sarà che «non possiamo fare tanti investimenti» come dice il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, però sai che sorpresa: più o meno da mezzo secolo il Festival debutta, nella solita conferenza stampa quindici giorni prima dello show, con il sorriso e il décolleté almeno di una gran dama. E invece stavolta no, e pazienza. Perciò ieri nel teatro del Casino mancava quell’atmosfera friccicarella che è uno dei simboli immortali di Sanremo. Per carità, Paolo Bonolis ha fatto il suo e Laurenti pure, e la loro intesa sarà senza dubbio il binario su cui correrà questa cinquantanovesima edizione. Intanto il primo, che al Festival sembra un uomo solo al comando, ha annunciato una manciata di ospiti partendo dalla più attesa di tutte, Mina. Già, Mina: ma non fatevi illusioni. Sarà lei ad aprire la serata inaugurale senza apparire fisicamente ma spedendo un suo video che diventerà «un immenso tributo alla musica italiana». E molto probabilmente, dicono i soliti beneinformati, dopo averlo aperto sarà proprio lei a chiuderlo, questo benedetto Festival, sabato notte con un altro video. Confermate le presenze di Maria De Filippi al sabato e di Eleonora Abbagnato al mercoledì, l’uomo solo al comando ha annunciato che il venerdì sera arriverà (e sarà intervistato) Hugh Hefner, il creatore di Playboy che, come al solito, planerà con un plotone di rampantissime e seminudissime playmate (e la Mussolini, ha già fatto sapere, non è d’accordo). Ci sarà anche, al sabato, la ritrovata Annie Lennox. E poi, nel corso dello show, arriveranno Giorgio Panariello, il sorprendente comico Checco Zalone (altro personaggio marchiato Mediaset), forse Jim Carrey (appena visto a Roma per presentare il film Yes man) e magari Roberto Benigni, che qualcuno ha dato per sicuro a Sanremo ma che, in realtà «sta preparando una tournée internazionale» e quindi ci sta ancora pensando. Senz’altro una sorpresa si rivelerà Chiara Baschetti, la top model romagnola (22 anni a marzo, alta 1,82) che Bonolis avrebbe voluto portare anche nel 2005 (ma fu sostituita da Federica Felini). Lui dice che lei «viaggia tanto, si occupa di moda, è molto raffinata» ma per il resto fa intendere che sarà una sorta di Madre Natura (ricordate quella strepitosa intuizione del suo programma Ciao Darwin?) che ogni sera si confronterà con una bellezza maschile. Al sabato sarà David Gandhi, il modello scozzese che in uno spot di Dolce&Gabbana se ne stava sdraiato su una barchetta davanti ai Faraglioni di Capri con famelica donna al seguito. Capito? E poi di sicuro non ci saranno i Queen. «Non ho seguito io le trattative» ha spiegato Bonolis con un sorrisetto mica pacifico, e chi vuol intendere, intenda. Per il resto, buio pesto, com’è giusto: altrimenti che gusto c’è ad aspettare queste cinque giornate che sono pur sempre uno degli appuntamenti più attesi della televisione italiana. Insomma, ciascun serata sarà aperta da un tributo (alla danza, alla musica lirica, alla classica e pure al pianoforte, forse con Giovanni Allevi) e poi proseguirà con quel caravanserraglio a metà tra il caciarone e il pensoso che è poi la specialità di Bonolis. Certo, a decidere alla fine saranno gli ascolti tv. Del Noce conferma che «quest’anno Mediaset è tornata alla controprogrammazione e c’è pure il pericolo Sky» e timidamente spera «nel festival del rilancio».

Bonolis si annacqua in frasi tipo «voglio una confezione per accogliere il Festival al massimo delle sue potenzialità espressive», ma lascia intendere che tutto è ancora in corso d’opera. Ah, poi ci sono le canzoni scelte insieme con Gianmarco Mazzi. Ma di quelle, si sa, si parla solo quando finalmente attacca l’orchestra.

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