Il festival dei ballerini che hanno sfondato all’estero

Un assolo simile a un paesaggio per un corpo scultura-vivente. La coreografia - che indaga i cardini del rapporto tra la massa fisica e lo spazio, in un dialogo sensibile tra luce e pelle - si intitola Lapsus e a ballarlo, mercoledì al teatro Valle nell’ambito di «Ritorni - Nuovi spazi per la danza contemporanea» sarà Maria Donata D’Urso. Danzatrice catanese formata alla scuola newyorkese di Alwin Nikolais ed ex allieva di Merce Cunningham, oggi la D’Urso è stabilmente attiva in Francia e fa parte di un drappello di artisti che, come lei, hanno scelto di abbandonare l’Italia per cercare nuove opportunità all’estero. Una fuga di gambe più che di cervelli, stavolta, che deve far riflettere sull’emorragia nazionale di talenti. Proprio per fare il punto sulla situazione critica della danza, in Italia considerata la cenerentola delle arti, la D’Urso e i colleghi Giulia Mureddu, attiva in Olanda, e Francesco Scavetta, dalla Norvegia, torneranno a ballare «in casa» grazie al progetto «Teatri nella rete» promosso dal pool regionale Lazio, Campania e Piemonte. I 3 artisti si racconteranno, spiegando i retroscena della loro scelta agli addetti ai lavori del settore e ai rappresentanti delle istituzioni durante il convegno organizzato al teatro Valle il primo febbraio. Povera di mezzi e di spazi, da qualche tempo l’arte di Tersicore ha dimostrato nuova vitalità occupando nuovi spazi. Uno per tutti, il Furio Camillo, teatro la cui programmazione l’anno scorso ha privilegiato la danza al 90% aprendo a laboratori, seminari, attività promozionali e residenze. Il convegno interregionale al Valle si concluderà in serata alzando il sipario su Mighty Matpogo della coreografa romana Giulia Mureddu, oggi residente a l’Aja. Il suo pezzo, danzato da 3 ballerini con la complicità del musicista Mat Pogo, mescola suoni, testi e elementi aneddotici.

L’ultimo a esibirsi, domenica 3, sarà Francesco Scaletta: nato a Salerno e fondatore nel ’99 della Wee, compagnia tra le più accreditate sulla scena norvegese, Scavetta presenterà Hey Dude, let’s stick around a bit longer this time pezzo ambientato in un altrove poetico sviluppato tra citazioni di film, sit-com e videogame. Info 8000011616-06/44013260.

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