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Il Festival di Ravenna da Muti ai Pink Floyd

«R avenna sta come è stata da molt’anni». Con licenza del gran padre Dante, sono ventidue le stagioni che vedono la città romagnola protagonista di una rassegna fra le più articolate del panorama non solo nazionale. Ravenna Festival 2011 apre domani con l’Orchestra Mozart e il suo direttore Claudio Abbado nell’esteso Palazzo Mauro De André. Ancora prestigiose orchestre: la Philharmonia di Londra, i Filarmonici di Monaco di Baviera e l’Orchestra della Comunità valenciana, guidate rispettivamente da Esa-Pekka Salonen (18 giugno), Kent Nagano (19 giugno) e Zubin Mehta (29 giugno), saranno presenti nella grande struttura. Non dimenticando che nello stesso luogo si assisterà alla Cenerentola di Prokofe’v (8 giugno) nella versione del coreografo Matthew Bourne che l’ha ambientata nella Londra devastata dai raid tedeschi, evocando il cinema bellico anglo-americano e le sue stelle (accanto a David Niven, Cary Grant, Fred Astaire ci saranno ambienti del film di Marvyn LeRoy, Waterloo Bridge, dove Vivien Leigh era la ballerina amata da Robert Taylor, divenuta prostituta e suicida). Ma i luoghi nati per la musica non mancano certo nella città che fu importante centro della Romagna sotto il dominio del Papa-Re. Il Teatro Alighieri ospita la prima rappresentazione moderna del melodramma di Saverio Mercadante, I due Figaro (24 giugno). Il seguito immaginato dal principe dei librettisti romantici, Felice Romani, alle celebri avventure dei personaggi di Beaumarchais e di Mozart-Da Ponte, promette una spassosa galleria di equivoci ed imbrogli, affidati alle ben note e vivificanti cure musicali di Riccardo Muti e alla regia di Emilio Sagi. Non meno attraente la rilettura di Mischa van Hoecke delle Troiane (da Euripide e Seneca) con Lindsay Kemp nel ruolo di Ecuba (6 luglio). Dalla poderosa rocca veneziana Brancaleone risuoneranno le note di Paolo Fresu, Omar Sosa e Trilok Gurtu (9 giugno) e Rosso Floyd narrerà il mondo del grande gruppo britannico, i Pink Floyd (12 giugno). La gemma architettonica bizantina di San Vitale risuonerà con i mottetti inglesi e franco-fiamminghi ispirati al Cantico dei Cantici (12 giugno) e le opere di uno sconosciuto musicista barocco cresciuto in Romagna, Angelo Berardi da Sant’Agata Feltria (28 giugno).

Chiusura nel segno delle Vie dell’Amicizia che porteranno Muti e gli artisti italiani nel cuore dell’Africa. Arie, sinfonie e cori di Bellini e Verdi, dedicati alle genti delle baraccopoli di Kibera, affascineranno all'Uhuru Park di Nairobi (9 luglio).

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