Festival di Roma Castellitto presidente La Aspesi giurata (che coincidenza...)

Un fatto è certo: ora che Natalia Aspesi siede ufficialmente nella giuria, il prossimo Festival Internazionale del Film di Roma sarà zeppo di capolavori. I quali, invece, scarseggiavano a Venezia. Come aveva scritto in piena Mostra la primissima firma di Repubblica nonché giurata romana in pectore, a costo di ridimensionare l’elogio che lei stessa aveva tributato, appena vistolo, a Somewhere di Sofia Coppola, classificato «indimenticabile». Adesso che tutto l’ambaradan della critica più o meno engagé si trasferirà nella capitale, chi si incaricherà di abbassare la seracinesca già a metà kermesse, fare le pulci ai selezionatori o magari contestare al presidente di giuria un larvatissimo conflitto d’interessi com’è accaduto con Tarantino dopo il Leone d’oro assegnato all’ex fidanzata? Non resta che attendere fino al 28 ottobre quando il Festival sarà inaugurato da Last Night di Massy Tadjedin (Eva Mendes, Kiera Knightley e Sam Worthington nel cast). Ci sarà da divertirsi.
Per il resto, detto di lady Aspesi, parlando di conflitti d’interessi più o meno lievi, bisogna riconoscere che tutto il mondo è paese. Sergio Castellitto, per esempio, che a Roma sarà presidente di giuria dopo il forfait di Giuseppe Tornatore è, sì, «uno dei nostri più prestigiosi attori di cinema e televisione e regista di film pluripremiati e molto apprezzati da critica e pubblico» come afferma il presidente del Festival Gian Luigi Rondi. Ma è anche colui che, presentando il Concertone del Primo Maggio 2009 a Roma e in primetime sui Raitre, per invitare sul palco Vasco Rossi non trovò di meglio che leggere un passo di Venuto al mondo, l’ultimo libro della moglie Margaret Mazzantini (dal quale, sta traendo il suo nuovo film come regista, però - tranquilli! - in uscita solo a Natale) in cui si parlava anche del Blasco. Fin qui la rappresentanza italiana nella giuria del Festival, utile a ricordare, anche in futuro, che conviene non salire precocemente in cattedra e non scagliare la prima pietra, tanto più se il nostro armadio non è bello sgombro.
Quanto ai membri stranieri, sono anche loro di qualità. Ci sono il regista Ulu Grosbard, che ha diretto film di successo come Innamorarsi con Meryl Streep e Robert De Niro e L’assoluzione (Robert Duvall e ancora De Niro), lo scrittore inglese Patrick McGrath, autore di best seller come Follia e Spider (da cui trasse un film Cronenberg), il regista tedesco Edgar Reitz che ha firmato serie di culto come Heimat e la direttrice del Museo delle Arti multimediali di Mosca, Olga Sviblova.
Tra i film si attende quel Rabbit Hole con Nicole Kidman appena proiettato a Toronto. Ma la selezione delle opere in concorso che verrà annunciata il 7 ottobre, «si annuncia molto interessante», garantisce già Castellitto.

Che mette la mano sul fuoco anche sulla giuria «composta da personalità straordinarie e guidarla sarà un piacere e un vanto». Chi non ha bisogno di metterla, la mano, è il ministro Bondi. A differenza che a Venezia, qui non sborsa un euro.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica