(...) Sandro Biasotti, invece, se lè presa, pure lui giustamente, con Claudio Burlando: «Io ero allinaugurazione - ha spiegato - perchè il Festival è un avvenimento importantissimo per Genova. Ma mi vergogno del fatto che Burlando non fosse allapertura. Ha preferito rincorrere DAlema e Casini a Stresa».
Mai come questa volta, gli assenti - governo e Burlando - hanno avuto torto. Ma, al di là del fatto di chi cera e chi non cera, il problema è quello che si sono persi. Perchè, anno dopo anno, il Festival della Scienza è diventato un patrimonio di Genova, qualcosa che vale come lAcquario e i Rolli. Qualcosa che riconcilia con la città e con la cultura.
Chiunque, in questi giorni, ha avuto la fortuna di girare per gli stand, le conferenze, le mostre e i padiglioni, ha potuto assistere al più riuscito degli esperimenti: la trasformazione di unintera città in un laboratorio. Che non è, non solo, un laboratorio in cui alla Loggia di Banchi i bimbi possono ripetere gli esperimenti di Archimede. Che non è, non solo, lappuntamento con la fantaScienza al Ducale. Che non è, non solo, il geyser della Fontana di piazza De Ferrari. Che non è, non solo, la cucina molecolare della Coop di Sestri o gli scherzi con il fuoco alla Maddalena. Che non è, non solo, uno degli altri mille eventi del Festival.
Il laboratorio è quello su un altro modello di sviluppo di Genova e della Liguria. Un modello di sviluppo che, dal giorno della prima edizione, ha portato moltissimi ragazzi genovesi ad iscriversi alle facoltà scientifiche.
Fusione calda, esperimento riuscito.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.