
«Beppe Sala sta facendo disastri, l'edilizia è ferma. E un grande errore che ha fatto, e a cui io non ho mai pensato è scaricare le responsabilità sui dipendenti». Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini torna a sparare a zero sul sindaco e colpisce sul tema urbanistica. Sostiene pure che «bisogna reintrodurre la Provincia, eletta con il voto dei cittadini, perchè adesso c'è la Città Metropolitana, il dopolavoro di Sala che già non ha voglia di fare il sindaco, figurati il presidente» dei Comuni intorno. Salvini contessta Sala e la gestione della città targata Pd da Rozzano, dove ieri si sono tenuti gli «stati generali» della Lega sulla Casa, una mattinata di confronto sul tema dell'abitare «in un'Italia che cambia» promossa dal responsabile nazionale delle Politiche abitative Alan Rizzi, ma dove è andato anche a tirare la volata al candidato sindaco del centrodestra Mattia Ferretti. Domenica 25 e lunedì 26 maggio Rozzano torna alle urne dopo la scomparsa improvvisa a novembre di Gianni Ferretti, era stato rieletto in primavera per il secondo mandato. Ora è il figlio Mattia, a seguire le sue orme e punta ad occupare la stessa poltrona, è già entrato in giunta come assessore alle Società partecipate. Con Salvini anche il governatore Attilio Fontana e in serata a fare campagna per Ferretti è arrivato il presidente FdI del Senato Ignazio La Russa. «Di meglio non potevamo scegliere - assicura -, Ferretti unisce la capacità di riportare sul terreno politico la grande tradizione familiare che ha fatto crescere Rozzano i questi anni insieme ad una visione per il futuro. Questo ragazzo ha idee innovative, temperate però dall'avere un cuore che non dimentica il passato». Anche qui, dal voto nell'hinterland a quello per Milano nel 2027 il link è scontato. La Russa nelle scorse settimane ha chiesto che il candidato sia un politico e ha proposto il nome del leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. Forza Italia invece vuole un civico e il coordinatore regionale Alessandro Sorte ha aperto le porte della coalizione ad Azione, «anche con il ruolo di vicesindaco», e in pole ci sarebbe la vicesegretaria Giulia Pastorella, ma apre anche ai riformisti Pd «come Lia Quartapelle e Gori, la loro linea politica estera è molto più vicina al Ppe che al Pd». Sul secondo punto La Russa premette che «è presto per parlarne, ma non abbiamo mai chiuso le porte a nessuno». Il centrodestra deve accelerare invece sulla scelta del nome: «Per adesso la cosa che ci interessa - spiega il colonnello di FdI La Russa - è che si apra il confronto e non si arrivi all'ultimo mese con la ricerca di un civico. Personalmente sono estremamente favorevole» all'ipotesi del politico, «ma che sia civico o politico, l'importante è che dia più garanzie possibili di avere una squadra competente e competitiva per battere la sinistra. Vincere a Milano non è facile. La prima precondizione quindi è pensarci per tempo ed essere tutti uniti senza guardare al proprio particolare. Io voglio solo che ci siano le condizioni per vincere».
Alla domanda sull'identikit risponde con una battuta: «Vorrei un supereroe. Se Batman o Superman non si trova, vedremo di trovare una squadra di eroi». Salvini invece aveva glissato sull'ipotesi del civico e dell'allargamento al centro da parte di Fi: «Sono chiacchiere, è presto per parlarne».
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