Fi: «Nessun controllo, regole calpestate»

L’azzurro Bruschi attacca: «Ha favorito il socio privato»

«La moralità della politica è seguire le regole. A Filippo Penati sarebbe bastato attenersi a questo principio per evitare spese faraoniche e qualche sospetto». Consiglio di Max Bruschi, vicecapogruppo provinciale di Forza Italia. «I fatti dimostrano che l’inquilino di Palazzo Isimbardi non ha rispetto delle regole quando favorisce oggettivamente Marcellino Gavio. Fatti di un capitolo milanese che agita i ds».
Primo, Gavio agevola la scalata «della rossa Unipol a Bnl» e a febbraio, la rappresentanza sindacale di Impregilo si precipita «dalla commissione Lavoro della Provincia: le banche creditrici, dicono, non vogliono più finanziare il gruppo. Passa un mese, Gavio e Benetton comprano Impregilo, col sostegno decisivo di Banca Intesa: la stessa scelta per fornire i liquidi necessari all’operazione Serravalle. Domanda? Casi? Forse sì, forse no. Certo resta il dubbio che Penati non può risolvere». E che aggiunge Bruno Dapei, capogruppo azzurro, «dovrebbe almeno evitare sulla paventata e mai smentita manovra per cedere azioni di Pedemontana alla solita Banca Intesa. Operazione condotta sempre senza procedure di evidenza pubblica e, ovviamente, il preventivo controllo politico del consiglio provinciale».

«Controllo» sul merito del blitz pro-Gavio di Penati che Manfredi Palmeri, numero uno del gruppo comunale di Fi, spera «sia fatto quanto prima dall’opposizione che si limita a non affrontare la questione: il danno arrecato al Comune in termini patrimoniali, finanziari e infrastrutturali. Scelta che non stupisce: ormai l’opposizione di Palazzo Marino è eterodiretta dal vertice di Palazzo Isimbardi».

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