Fi: «Sui villaggi della solidarietà niente di certo»

Sarà anche il tempo della decisione, come continua a ripetere, ormai da tempo, il sindaco, ma sui villaggi della solidarietà e soprattutto sul dove verranno costruiti ancora non c’è nulla di certo. Anche ieri Veltroni ha ribadito che «abbiamo delle idee, ne discuteremo con la prefettura e troveremo un equilibrio». Nulla di ufficiale, insomma. Tanto che Francesco Giro e Simone Baldelli, rispettivamente coordinatore regionale e deputato di Forza Italia, sono stati costretti a presentare mercoledì un’interrogazione scritta al ministro dell’Interno, per avere spiegazioni sulla concreta attuazione del patto della legalità. Soprattutto considerato, scrivono nel documento Giro e Baldelli, «che tra le varie aree che sarebbero state individuate per la realizzazione dei campi rom ce ne sono alcune con caratteristiche ambientali, paesistiche, di sviluppo e di forte attrattiva, in cui è presente un forte pendolarismo». «E che i municipi interessati - aggiungono - non sono stati informati di nulla». Alla luce di questo chiedono al ministro, che ha sottoscritto il patto della legalità assieme a Comune, Provincia e Regione, di sapere quali sono i criteri in base ai quali verranno scelte le aree dove costruire i villaggi della solidarietà e se sia stato elaborato uno studio sull’impatto sociale che i nomadi avranno nei comuni, visto che il numero dei rom presenti in città è destinato ad aumentare. Perché al riguardo nulla si sa. Non si conoscono i criteri della scelta e nemmeno i tempi, anche se Veltroni qualche tempo fa annunciava che «entro breve si sarebbe arrivati a una soluzione». Quella soluzione, però, ancora non è stata trovata. Il sindaco dice che «sono problemi che andrebbero affrontati con serietà da parte di tutti». Lo dice ai giornalisti convocati appositamente nel suo studio, dopo che lo stesso Veltroni aveva incontrato i residenti di Settecamini, i quali nei giorni scorsi erano scesi in piazza per protestate contro l’ipotesi di costruire nel loro quartiere uno dei villaggi della solidarietà previsti nel patto della sicurezza. «Questa idea di realizzare un campo nomadi a Settecamini non è mai esistita - assicura Veltroni - È una balla messa in giro ad arte da qualcuno, come è accaduto in altri quartieri di Roma, con il solo risultato di allarmare i cittadini su cose del tutto inventate». Ritorna a parlare degli altri, di chi usa la paura in maniera spregiudicata.

Ma allo stesso tempo aspetta che siano gli altri a fornirgli lo scioglimento di un nodo che sta diventando ogni giorno più grosso. Specifica, infatti, che «ancora devo trovare chi mi dice come si risolve il problema». Perché il problema rimane. E al momento, all’orizzonte, non si vede come venirne a capo.

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