La «Fiaba nera» che non fa dormire

La «Fiaba nera» che non fa dormire

Si è presa tre anni di tempo per promuovere il suo lavoro in Germania, dove ha pubblicato i suoi tre romanzi per i tipi della Aufbau Verlag di Berlino. Con ciò noi non l’abbiamo certo dimenticata. Il personaggio di Nelly Rossi, commissario della questura di Genova alla prese con un figlio adolescente, storie personali di sesso e forse amore, e indagini piuttosto intricate e protagonista di «Delitto al Paul Klee», «La mamam di via del campo» e «Le uova del cuculo» (tutti con Fratelli Frilli editori) da solo vale il prezzo di copertina.
Adesso Rosa Cerrato, affermata giallista, traduttrice e interprete, che vive tra Genova e la Valfontanabuona, ha cambiato pelle. Come sa fare chi si muove ormai disinvolto nel genere noir e si spinge sempre più in là. E siamo grati alla sperimentazione dell’autrice che ci regala questo nuovo libro «Fiaba nera», pubblicato da Internòs. Mai titolo fu più azzeccato per una storia che scende fino alle viscere del male e che marchia subito il lettore con un’inquietudine violenta che cattura fin dalle prime righe. E così si va avanti, con quella condanna che ogni lettore si augura di ricevere quando affronta un nuovo thriller: non poter smettere. «Fiaba nera» è così, una storia di violenza e di riscatto. O forse no. Rosa Cerrato non teme di forzare la mano anche se i protagonisti, all’inizio, sono bambini. Così deboli eppure così capaci di adattarsi alle malignità degli altri per trovare una via di scampo. Perché la vita toglie e la vita dà. A chi sa prendere. I personaggi di «Fiaba nera» hanno poco di reale, così estremi nel sadismo, nella lussuria, nel tradimento, nella volontà di manipolare per non essere vinti. Sono caratteri più che individui. Poco importa. Ipnotizzano comunque. Dalila Dolce, bellezza selvaggia e soprano famoso che il mondo acclama nasconde un passato che non si può raccontare, e ha imparato da bambina a usare gli uomini come se il suo corpo non le appartenesse. Intorno a lei ruotano le altre figure: suo fratello Poldo, la perfida Amalia, il vizioso Monsier Maurice e l’uomo con la cicatrice sul collo. E il visionario frate Albino.

Dalla periferia degradata di Genova al lusso delle ville della costa francese, fino al sole accecante di Santo Domingo la storia corre veloce concatenata in tanti flash e la giustizia dell’uomo non arriverà. Perché è una fiaba. Nera.
«Fiaba nera», di Rosa Cerrato, INternòs edizioni, collana. Biblioteca inquieta - Contemporanei, 192 pagine, 13.50.

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