In fiamme il Cutty Sark, il clipper più vecchio del mondo

A Greenwich un incendio mette a rischio il gioiello della vela britannica. Il simbolo del dominio della Gran Bretagna coloniale sui mari e sui traffici nel XIX secolo: era usato come museo

In fiamme il Cutty Sark, il clipper più vecchio del mondo

Londra - Un’incendio è divampato all’alba di oggi a bordo del "Cutty Sark", l’ultimo e più famoso clipper esistente al mondo, simbolo del dominio della Gran Bretagna coloniale sui mari e sui traffici nel XIX secolo. Secondo fonti dei servizi di emergenza britannici, citate dal notiziario televisivo del network Sky, il veliero anticamente impiegato per il commercio del tè dalla Cina è "in fiamme al 100 per cento", e il fuoco lo ha ormai avvolto completamente. "Ci sono danni sostanziali", ha ammesso un portavoce dei pompieri, intervenuti in forze per cercare di estinguere il rogo, che tuttavia risultava ancora incontrollabile alle 6 del mattino ora locale, le 7 in Italia.

Possibili esplosioni Si rischia per di più che esplodano alcune bombole di gas custodite nella stiva, a causa dei lavori di rinnovamento cui il vascello era attualmente sottoposto; tra le attrazioni turistiche più famose di Londra, il "Cutty Sark" da qualche tempo non poteva in effetti essere visitato: la riapertura al pubblico era prevista per il 2009. Sul posto sono impegnati una quarantina di vigili del fuoco, assistiti da ben 40 autobotti. L’entità dell’incendio, chiaramente visibile attraverso le riprese amatoriali trasmesse in televisione, preoccupa le autorità anche per ragioni di sicurezza: sono infatti stati evacuati, e provvisoriamente sistemati in un vicino hotel, gli abitanti degli isolati prossimi al "Cutty Sark Ship Museum" di Greenwich, il sobborgo alla periferia orientale londinese che si estende lungo la sponda sud del Tamigi, dove il tre alberi è conservato dal 1954, all’ancora in secca. Sulla zona incombe una nube di denso fumo.

Fiamme di origine dolosa L’incendio divampato stanotte a bordo del Cutty Sark potrebbe essere anche di origine dolosa. Lo afferma Scotland Yard, citando alcune immagini delle telecamere di sorveglianza in cui figurano delle persone "sospette" in prossimità del veliero poco prima che scoppiasse l’incendio. Le fiamme sono divampate poco dopo le tre di notte e sono state domate dopo circa un’ora e mezza dai pompieri. Benché annerito e fumante, il Cutty Sark sembrerebbe salvo. Secondo il presidente di Cutty Sark Enterprises, gestore dell’imbarcazione, tre ponti della nave sono andati completamente distrutti ma la metà dei materiali si è salvata perché smontati per permettere i lavori di restauro. "L’albero, la parte principale della plancia, la rimessa e tutta l’apparecchiattura non erano a bordo del veliero", ha spiegato Chris Livett. "Abbiamo avuto molta fortuna. Poteva andare ben peggio", ha aggiunto.

La storia Dopo quasi un secolo di onorata navigazione, e mezzo di esposizione ai visitatori affascinati, il clipper potrebbe dunque essere arrivato all’ultima pagina della sua leggendaria storia: si teme infatti che il fasciame in legno sia divorato dalle fiamme, e che nulla si salvi. Varato il 22 novembre 1869 nei cantieri scozzesi "Scott&Linton" di Dumbarton, sul fiume Clyde, il "Cutty Sark" prese il mare per la prima volta l’anno seguente, facendo rotta sulle Indie. Nel 1872 partecipò alla gara di velocità nel trasporto del tè dal Celeste Impero: salpò da Shanghai il 18 giugno per approdare in Inghilterra dopo 122 giorni, il 18 ottobre. Fu anche impiegato nei collegamenti con la lontana Australia, stabilendo all’epoca il record di 67 giorni di navigazione per completare il viaggio.

Comprato e venduto Nel 1895 fu acquistato da un armatore portoghese; sottoposto a profonde modifiche, perse l’albero maestro al largo del mitico Capo di Buona Speranza, in Sudafrica. Di nuovo venduto, riattrezzato come goletta, fu ribattezzato brevemente "Maria do Amparo".

Nel 1922 tornò finalmente in patria, acquisito dal capitano Wilfred Dowman, che lo restaurò completamente, riportandolo alla versione originaria, con l’intenzione di adibirlo a nave-scuola. Poi il meritato approdo a Greenwich, per quella che sarebbe dovuto essere un lungo, malinconico ma meritato riposo.

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