Fiat-Chrysler I giudizi sulle nozze del secolo Moody’s: il rating non cambia S&P: resta sotto osservazione

«La transazione annunciata non modifica di per sé concretamente il profilo di credito della compagnia nel breve termine». È il commento di Falk Frey, capo analista di Moody’s, sull’alleanza Fiat-Chrysler. E ha spiegato che l’operazione non produrrà variazioni sul profilo creditizio del gruppo di Torino. Frey ha aggiunto che la posizione di Moody’s è basata sul fatto che il Lingotto non farà alcun investimento di denaro in Chrysler né le fornirà supporto finanziario. «Di per sé la transazione annunciata - ha detto - non sembra aver un impatto sostanziale sul profilo di credito della società nel breve periodo». Di conseguenza, secondo lo stesso Frey, i rating assegnati a Fiat, che attualmente sono Ba1/negative, restano invariati. Solo nel medio termine, spiega ancora Moody’s, l’operazione potrebbe portare a dei benefici potenziali per Fiat grazie alle economie di scala, così create, così come l’accesso al mercato dell’auto nel Nord America.

Secondo l’agenzia di valutazione, le sfide principali per questa alleanza saranno l’implementazione e il trasferimento delle tecnologie Fiat ai veicoli Chrysler, la creazione di una linea di prodotti più attraente che permetta alla società di far fronte all’erosione di quote sul mercato, la re-ingegnerizzazione dei modelli Fiat per le esigenze del mercato Usa e il superamento della differenza culturale tra una società europea e una americana. Tuttavia per Standard & Poor’s, il rating a lungo termine di Fiat, «BB+», resta sotto osservazione (creditwatch) con implicazioni (outlook) negative dopo la chiusura dell’operazione Chrysler.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica