nostro inviato a Torino
«We are debt free at last». La frase (citazione di Martin Luther King: «Liberi finalmente, siamo liberi finalmente», riferita in questo caso allazzeramento dei debiti), disegnata su una grande torta bianca gustata ieri dai membri del board Fiat, suona come risposta di Sergio Marchionne agli analisti Usa che, con i loro giudizi su Cnh, mercoledì hanno affossato il titolo torinese. «Non hanno capito, siamo stati ingiustamente puniti da un mercato, quello Usa, che sta pagando la sua ingordigia», ha esclamato ieri, auspicando che, in futuro, coincidano i giorni di diffusione dei dati di Cnh e Fiat. «Il nostro business - ha aggiunto - non subirà impatti negativi dalleventuale rallentamento dei consumi americani». La Borsa, dopo la débâcle del giorno precedente, è così tornata almeno parzialmente sui suoi passi, premiando le azioni di Torino: più 3,4% a 14,78 euro e scambi pari al 9,5% del capitale. Moodys ha confermato il rating e loutlook positivo.
Avere azzerato con un anno di anticipo lindebitamento (con 400 milioni di posizione finanziaria positiva) da 9,4 miliardi nel 2004, significa per lad del Lingotto aver chiuso il processo di risanamento. «Non voglio più parlare del passato, mettiamoci una pietra sopra. Per la Fiat adesso si apre una nuova fase di sviluppo. Cambierà tutto, dalle relazioni con i partner a quelle con i mercati», ha detto Marchionne prima di dare il via alla conference call sui risultati 2007. Confermato che allassemblea degli azionisti sarà proposto il pagamento di una cedola, entro il primo semestre, di 522 milioni (0,40 euro per azione), il top manager ha quindi snocciolato numeri andati oltre le più ottimistiche attese. Ed ecco i risultati che il presidente Luca di Montezemolo, concluso il cda su bilancio e ultimo trimestre 2007, ha definito «bellissimi», visto che «nessuna divisione porta il segna meno». Fiat Group ha chiuso lanno appena trascorso con quasi 60 miliardi di ricavi (più 12,9%), lutile netto di 2,05 miliardi dai precedenti 1,15 e un risultato della gestione ordinaria di 3,2 miliardi, «il più alto registrato nella storia Fiat, ben al di là degli obiettivi prefissati», ha commentato lad, confermando «tutti i target previsti per il 2008 con ricavi e disponibilità nette riviste al rialzo». Il margine sui ricavi è così salito al 5,5% dal 3,8% dellanno prima.
Più 13,1% il giro daffari per lAuto (2,234 milioni le unità vendute, miglior risultato dal 2000) con la gestione ordinaria (1,1 miliardi) più che raddoppiata sul 2006. Maserati, per la prima volta dal 1993, anno di acquisizione da parte di Fiat, ha i conti in attivo (24 milioni). Continua a volare Ferrari: più 45,4% (266 milioni) lutile operativo. Bene anche Cnh (gestione ordinaria migliorata del 34,3% con un margine dell8,04% dal 7% del 2006, nonostante gli strali degli analisti Usa sulle stime 2008. Stesso discorso per Iveco («una decisione sullentrata negli Usa sarà presa entro fine trimestre») con il trading profit su del 50% a 813 milioni e ricavi per 11,1 miliardi (più 22,5%). Marchionne, ieri, ha infine ricordato che nel 2008 il Lingotto continuerà a riacquistare azioni proprie e a seguire la strategia delle alleanze mirate. «In Cina - ha osservato - ora abbiamo due partner: Chery per lAuto e Saic per camion e trattori.
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