da Milano
Capita spesso: quando le Fiat salgono in Borsa per giorni e giorni, dopo poco viene reso noto che tra i compratori compare la famiglia Agnelli. È accaduto anche ieri: Ifil ha acquistato sul mercato 3 milioni di azioni, con un esborso di 44,6 milioni. Pari a 14,8 euro medi per azione. In pratica il prezzo di questi giorni (ieri il titolo ha chiuso a 14,83, in calo dello 0,9%).
Loperazione è stata effettuata per non diluire la holding guidata da Gianluigi Gabetti in Fiat «a fronte del piano di incentivazione annunciato dal consiglio di amministrazione della Fiat e in previsione del futuro aumento di capitale al servizio delle relative stock option». Ifil, in una nota, spiega che lacquisto «ribadisce la fiducia dellazionista di riferimento nelle positive prospettive della principale partecipata e nelle eccezionali capacità del suo management, e consentirà allIfil di mantenere una quota di partecipazione in Fiat superiore al 30% anche in seguito allemissione delle nuove azioni previste dal piano».
Il momento magico del Lingotto è stato ieri celebrato dalla stampa estera. In particolare dal Financial Times e dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che hanno elogiato il lavoro dellad Sergio Marchionne. Per questultima il manager merita 10 e lode, un esempio da seguire per tutti i suoi colleghi tedeschi: «Da quando ha preso in mano Fiat Auto nel 2004 Marchionne ha trasformato lazienda in un modo che pochi ritenevano possibile». E i gruppi automobilistici tedeschi, «rigidamente strutturati, devono far bene attenzione a non fare in futuro la figura di lenti dinosauri».
Per Ft, invece, a rischiare sono i francesi: «Fiat intende incrementare la sua quota sul mercato europeo dallodierno 8% all11% nel 2010. Se questo accadrà saranno cattive notizie per i rivali come Psa Peugeot-Citroën e Renault».
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